Famiglia
Un giorno un'anziana mi raccontò: Mia cara signora, la vecchiaia non è brutta se hai qualcuno al tuo fianco, ti uccide se non hai l'amore di chi tanto hai amato vicino. Perché si sa: La vita ti costringe ad andare lontano dai tuoi cari, dai luoghi a cui appartieni per crearti un futuro, una vita dignitosa e dopo, non c'è alcuna più possibilità di un biglietto di ritorno, e noi che siamo anziani, restiamo soli, immersi nei ricordi e nel rimpianto di non poterle più rivedere. E questa è la peggiore mancanza, la lontananza. Io non ebbi il coraggio di guardarla negli occhi, per me era troppo doloroso e con amarezza, tristezza, restai a lungo in silenzio ascoltando le sue parole che erano un inno al suo dolore, che feci anche mio perché la stessa sorte ho riservato alle persone a me più care e non per mancanza d'affetto, di tempo. Me ne andai, non prima di ringraziarla perché il suo racconto, fu un pugno allo stomaco, mi fece riflettere, e agire il più velocemente, non c'è più tempo, dovevo correre, e fallo prima che lui, mi cogliesse impreparata lasciando chi più amavo, senza stringergli la mano. Ce l'ho fatta, ti ho anticipato tempo, ti ho battuto, e lo dissi gridando, fu come un urlo liberatorio, perché quel nodo mi strinse la gola per parecchio tempo, e a braccia aperte mi strinsi a loro, ai mie cari lì tenni stretti, al mio petto per un po', e guardandoli in faccia dissi a loro: Sono a casa, mi siete mancanti.
Composto giovedì 10 gennaio 2019
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