Scritto da: Stefania Meneghella

Sogno di inizio maggio


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...attorno, ancora sbalordita... solo piccoli granelli di sabbia sottostavano la mia veranda e mi fronteggiava un'immensa tavola azzurra. Ero immersa nei pensieri quando, d'un tratto, udii una voce, la stessa voce che aveva sostituito un'infinita alba con un triste tramonto, la stessa che udivo in mente quando non potevo farlo dal vero. La stessa di sempre. Mi chiamava dal soggiorno, ne ero convinta. Poi lui mi venne incontro e dolcemente mi cinse tra le sue braccia, leggere e candide braccia... ne avevo bisogno. Perché lui lo faceva sempre... avvertiva quando c'è bisogno di lui e come il marito più premuroso veniva da me quando più ne necessitavo. Specie in quella giornata di maggio quando, a volte, sentivo qualcuno muoversi nel mio corpo. Ma amavo la mia vita, la amavo più di qualunque cosa... e non capivo come potesse la gente odiarla tanto quando, con un semplice salto, puoi avere tutto ciò che desideri. E, sulla veranda di casa, nel posto più incantevole, con la musica nelle orecchie, in quel giorno di maggio, capii che la felicità arriva poco a poco. Guardatemi. Avevo realizzato i miei sogni più importanti... non dico tutti, ma quelli che contavano si. Avevo sposato la persona ... [segue »]
Composto giovedì 19 gennaio 2012

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