Dicono che la lontananza è come il vento, capace di spegnere le fiamme piccole e alimentare quelle grandi. Io penso invece che la fiamma, grande o piccola che sia, a un certo punto oscillerà, così è nostra la scelta: possiamo continuare a mettere la legna con il rischio di bruciarci le dita o guardare quel fuoco sapendo che se si spegne moriremo di freddo. Io con le distanze non sono mai andata d'accordo, io non sono mai andata d'accordo con quasi niente, io l'unica cosa con cui vado d'accordo è il mio orgoglio, io aspetto che il mio "compagno" metta la legna, guardandolo con gli occhi sgranati, finché non lo vedo con le mani ferite, che si sta arrendendo anche lui, a quel punto ci provo, perché non voglio congelare ancora, ma guardo quel fuocherello ormai tanto piccolo pensando, "anche se dovesse sopravvivere alla tempesta, quanto potrebbe brillare oltre?"
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