Siamo franchi (Let's be frank)


Scegli la pagina:
...colonne giaceva un giovane aitante, dalla carnagione pallida, di diciannove anni, la sua barba arruffata soltanto un pallido riflesso di quella ben più folta del padre. Il servitore era fuori della stanza.
Stranamente turbato, come se qualcosa d'inesprimibile giacesse appena sotto la superficie dei suoi pensieri, sir Frank si avvicinò al letto e appoggiò le mani sulle spalle del ragazzo. Ebbe l'impressione di trovarsi sull'orlo di un precipizio.
"Frank", bisbigliò, poiché al ragazzo addormentato era stato dato il suo stesso nome. "Frank, perché non ti svegli?".
In risposta a quelle parole, gli occhi del giovane si aprirono. L'abituale ondata di vertigine venne e scomparve in un lampo; sir Frank si trovò a guardare dentro i propri occhi.
Trovò molto di più.
Scoprì di essere un giovane di diciannovenne anni la cui anima era rimasta sommessa, fino a quell'istante. Scoprì di potersi rizzare a sedere, stiracchiarsi, passarsi una mano fra i capelli con espressione di meraviglia ed esclamare: "Per Nostra Signora!". Scoprì di potersi alzare, guardare a lungo al di là della finestra, per poi infine voltrsi e fissare se stesso.
E durante tutto quel tempo, il "se stesso" aveva seguito i suoi gesti con i propri occhi. Scossi, padre e ... [segue »]

Immagini con frasi

    Info

    Riferimento:
    Questo racconto fu scritto nei primi anni del 1950, quando si sapeva molto poco di Venere. Quando non si sapeva che la splendida stella era in realtà un inferno.

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:0.00 in 0 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti