Siamo franchi (Let's be frank)


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Quattro anni dopo che la piccola e graziosa Anna Bolena era stata giustiziata nella Torre di Londra, nacque un bimbo nella famiglia Gladwebb, un bimbo insolito.
Quella mattina quattro persone stavano aspettando nell'anticamera piena di spifferi della camera da letto di milady, il luogo scelto per il parto: sua madre, una zia, una cognata e un paggio. Il marito, il giovane sir Frank Gladwebb, non era presente; era fuori a caccia. Qualche tempo dopo, la levatrice uscì dalla camera tutta infervorata e annunciò ai quattro dell'anticamera che l'Onnipotente (divenuto di recente Protestante) aveva giudicato opportuno benedire milady con la nascita di un figlio.
"Allora perché non sentiamo piangere il bambino, donna?", volle sapere la madre di milady, Cynthia Chinfont St. Giles, entrando a grandi passi nella camera della figlia. E qui, il motivo del silenzio del bimbo divenne ovvio: dormiva.
Rimase nel sonno per diciannove anni.
Il giovane Frank non era un uomo paziente; soffriva, in un'età ambiziosa, di ambizione, e qualunque cosa si frapponesse fra lui e il suo progredire veniva processato per direttissima. L'aver trovato il suo primogenito in stato comatoso al suo ritorno dalla caccia non lo rese affatto felice. Comunque, l'anno successivo, la situazione trovò rimedio ... [segue »]

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    Riferimento:
    Questo racconto fu scritto nei primi anni del 1950, quando si sapeva molto poco di Venere. Quando non si sapeva che la splendida stella era in realtà un inferno.

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