Intervista ad uno zingaro


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...pensare annunciandomi l'arrivo dello "zingaro"; lo vedo presentarsi in magliettina verde e jeans, un largo sorriso e dei ritagli di giornale di stampa nazionale che parlavano di lui.
"Sono importante, parlano di me". Era così bello vederlo sperare che sembrava prestarmene un raggio per sentirmi una donna migliore.
Le confidenze che ci scambiammo quell'ultima mattina riguardavano il suo futuro; sembrava non volesse più parlare di quello che era stato bensì di quello che voleva essere.
Inventarsi un futuro, una nuova identità non era cosa facile e anche se non lo ammetteva dai suoi occhi emergeva sempre un "perché" riferito a sua madre.
Quella mattina mi confessò che sarebbe tornato in Bosnia quando sarebbe finito il programma di protezione: voleva salvare la sua famiglia, portarla a vivere in Italia e lavorare per loro per creare quel calore che cercava.
Ci salutammo e mi ringraziò.
Il mio articolo venne pubblicato e segnò l'inizio che avevo sperato.
Con Gimmy non parlammo mai di ciò che era successo ai suoi aguzzini; la sua vita rimase comunque blindata e tempo dopo seppe che "loro" erano stati condannati a otto anni e mezzo di reclusione in virtù dell'articolo 600 del Codice Civile; ed è con esso che voglio concludere questo racconto, in attesa di un verdetto unico e inappellabile che di Eternità odora.
Art. 600: "Non v'è dubbio che l'avere acquisito, mediante cessione o rapimento, la padronanza assoluta su dei bambini tenendoli in stato di soggezione e costringendoli a rubare... rappresenta una evidente privazione totale dell'altrui libertà e una sottomissione al proprio potere e alla propria disponibilità che dà luogo a una situazione del tutto analoga a quella della schiavitù".

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    Commenti

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    se volevi vedere i miei occhi luccicanti di lacrime
    ecco ora sonno qui per Te
    Un bacio
    Grazie!
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    Desidero ringraziare pubblicamente Federica Senna, Kiaretta e Marnie N.
    per le parole grandi e profonde che hanno usato per il mio racconto.
    Mi emoziona leggerle e mi sembra giusto ringraziare per l'accortezza e la poesia che hanno usato per definire questo lavoro.
    Grazie di vero cuore.
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    Emozionante.Rimango basita di fronte a quel che testimoniano queste parole, alla forza e al coraggio che Gimmy possiede, dopo aver vissuto sulla sua pelle il dolore assurdo di essere stato venduto dalla propria madre, e di rubare giorno per giorno, contro la sua volontà, per continuare a vivere senza che(loro)gli facciano del male..
    Un grazie speciale a Grazia Maria Scardaci che,con la sua intervista,pone chiunque legga questo testo faccia a faccia con la cruda realtà che ci circonda,toccando inevitabilmente le corde del nostro cuore di fronte alle stesse parole di un innocente,di Gimmy.
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    Questo non è più il mio mondo...adesso il mio mondo sei tu!
    1
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    sono commossa quando leggo queste storie vere,che ho vissuto già sulla mia pelle,
    anni fa quando uno zingarello ha suonato alla mia porta e io
    l'ho fatto entrare nella mia vita

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