Scritto da: Fernanda Besagno

Pantaloni corti


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Da bambino la maestra pretendeva che sapessi tutto a memoria, ma a me studiare così non piaceva, mi piaceva vedere libri con le figure, coi fumetti come la "Pantera Bionda" che di nascosto quelli della Quinta classe ci facevano guardare nei bagni dei maschi.
La Pantera era il mio sogno la notte, mentre sotto il banco sbirciavo quelle lunghe gambe, e non sapevo che succedeva dentro i miei calzoni corti con le pezze sul culo.
Portavo i calzettoni, e rabbia avevo da matti quando mio fratello più grande già portava i calzoni lunghi o alla zuava.
Quel cazzone di mio fratello che ogni tanto lo vedevo sgattaiolare giù per i vicoli ad imbrattarsi i pantaloni con le puttane in fondo a Via Prè.
Mamma anch'io voglio i pantaloni lunghi, perché io no?
E tu mamma vedova con cinque figli mica avevi tempo tu, tutto il giorno a cucire con la tua Singer coi ricami d'oro, e giù di pedale a cucire i pantaloni dei marinai del porto con quel tessuto blu scuro che poi avrei rivisto quando salpai per arruolarmi in Marina.
Devi studiare a memoria diceva in continuazione la maestra e giù di bacchetta sulle nocche delle mie mani nude ... [segue »]
Composto lunedì 30 novembre 2009

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