In superficie

...non lo dico veramente, forse immagino di dirlo. Sono pietrificata. Sento che c'è qualcosa molto vicino a me, dietro di me, sento che è lì, immobile e mi fissa. Osserva i miei movimenti. Voglio andare via, voglio scappare immediatamente. Mi manca il respiro. La finestra! Scapperò dalla finestra. Respiro profondamente o almeno ci provo e conto fino a tre per riuscire a muovere il corpo che ormai non sento più. Mi gira la testa, mi manca l'aria. Raggiungo con un scatto veloce la finestra, ora mi salvo, ora esco, ora posso vivere. Apro la tenda e rimango di pietra, spalanco gli occhi incredula, non può essere vero, davanti c'è un muro. Solo un maledetto muro. Non ho via di scampo, ora è la fine. Apnea.
Sollevo il busto di scatto da terra e mi metto seduta sul prato dove mi ero addormentata, maledetti incubi, ho il respiro affannato e sono fradicia di sudore, non per il caldo, per l'ansia. La pace del luogo non mi ha aiutata a dormire serena. Tremo per due stupidi sogni, sento un po' di tachicardia. Faccio qualche respiro profondo per tranquillizzarmi, e mi inebrio del profumo dei fiori del prato, del tronco dell'albero, e dell'erba ... [segue »]