Scritto da: CLAUDIO CISCO

Colei che brevemente fu e che mai in vita conobbi


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...e di conseguenza scattava verso di essa, quasi un affetto particolare che definirei, in un certo senso, familiare, quasi come se stessi girando o parlando da solo nella mia stanzetta. La sentivo, insomma, appartenermi, essere mia, trovare posto tra le mie cose più care e intime del cuore, come quei ricordi più belli a cui si è particolarmente legati e che si custodiscono gelosamente. Eppure quel giorno Messina, la mia Messina, aveva un aspetto spettrale, malinconico, quasi come un inspiegabile presagio di quanto sarebbe poi accaduto. Un'atmosfera che si conciliava perfettamente col mese invernale di gennaio ma non certamente con la solarità della città che, il più delle volte, splendeva al sole. Non so dire con esattezza cosa sia accaduto in me quella mattina, anche perché mai prima d'allora mi era balenata in mente l'idea di marinare la scuola, per non avere poi rimorsi nei confronti dei miei genitori e soprattutto di me stesso. Ma quella mattina tutto sembrava diverso, strano, insolito, incredibilmente nuovo. Dentro di me, qualcosa o qualcuno che non sapevo chi o cosa fosse, mi stava incitando, fino a proibirmelo categoricamente, di non recarmi a scuola. Era come se avessi un appuntamento sconosciuto ma importante, al quale ... [segue »]

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    Scritto da: CLAUDIO CISCO
    Riferimento:
    Il racconto è narrato quasi per intero in prima persona e mi vede protagonista. Tuttavia ho preferito usare lo pseudonimo di Manuel. Tutti i nomi e i fatti citati nel racconto corrispondono a persone realmente vissute e a fatti realmente accaduti.

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