Scritto da: Nadia Consani

Zac


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...lamentele della madre, che per fortuna non erano frequenti perché con la scusa del lavoro, cercava di diradare gli incontri.

Dal giorno in cui Ruggero scivolò giù dall'argine del rio e quindi doveva stare a riposo in casa, Arianna decise di trasferirsi da lui per qualche giorno e per non trascurare la farmacia, si faceva aiutare da una giovane dottoressa, sua amica. Erano felici insieme e nel frattempo facevano progetti per sposarsi, con o senza il beneplacito del "Generale", che non era molto contento della decisione della figlia.

Nonostante il riposo e la fisioterapia, Ruggero non migliorava, si sentiva sempre stanco e dopo aver fatto qualche passo doveva subito mettersi a sedere.
Zac lo seguiva sempre, come se volesse proteggerlo da una eventuale caduta, o gli poggiava le zampe sulle ginocchia quando stava seduto, guardandolo come a dire - non preoccuparti, ci sono qua io ad aiutarti -
"Zac, mi dispiace, non posso portarti fuori a correre, devi accontentarti di andare in giardino, ma quando sarò guarito, andremo a vedere il mare dalla scogliera." Gli diceva Ruggero, accarezzandolo e con le lacrime agli occhi.

"Mi dispiace, Ruggero - gli disse un giorno il suo amico medico - le analisi non ... [segue »]
Composto martedì 1 luglio 2014

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