Franco, Epifanio e il cane randagio


Scegli la pagina:
...imponendogli di non toccare il cane e di non dargli da mangiare. Con parole convincenti Franco cercò di fargli capire che anche il cane era una creatura di Dio e che aveva anch'esso il diritto di vivere; anzi sollecitò Epifanio a dargli anche lui del cibo, magari i resti, soprattutto perché il cane stava quasi sempre di fronte alla sua abitazione. Epifanio non comprese ciò che Franco disse e repentinamente gli sferrò un pugno, che lo colpì fortemente al viso.
Il cane, di solito seduto o sdraiato vicino al muretto che circondava la scuola, senza mai dare fastidio a nessuno, sentì il pianto di un bambino, di cui la voce gli era familiare. Di scatto si levò e, digrignando, con rabbia si scagliò contro Epifanio che, impaurito, corse subito a ripararsi a casa sua. Epifanio incise nel suo cuore la vendetta, mentre Franco accarezzò il suo cane.
L'indomani Franco ritornò a scuola, ma il cane non si presentò. Passarono i giorni, ma il cane non si vide più.
Pianse il bambino l'amico e la pena fu così forte che si ammalò.
Epifanio, non vedendo più Franco, che ogni mattina passava davanti alla porta della sua casa, chiese di lui ai ... [segue »]
Composto martedì 22 dicembre 1970

Immagini con frasi

    Info

    Commenti

    Invia il tuo commento
    Vota la frase:7.71 in 21 voti

    Disclaimer [leggi/nascondi]

    Guida alla scrittura dei commenti