Scritto da: Gianluca Frangella

Il vaso di coccio


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...la colla li rimise tutti al loro posto, uno per uno, tutta la notte.
Quando terminò s'accorse che i pezzi combaciavano, ma il vaso aveva ancora una volta cambiata la forma.
Passò del tempo e la persona che s'era vestita d'amore regalando quel vaso, si presentò in quell'abitazione. Non fu la prima cosa che notò, forse se ne era dimenticata, o semplicemente passò inosservato, ma non appena lo vide, senza dire parola lo prese in mano e questo, il vaso, cadde di nuovo in terra e si spaccò.
Il ragazzo a questo punto ripensò che, dopo quel dono ricevuto, lui era stato lasciato e il suo cuore in mille pezzi era finito, come quel vaso di coccio.
Ma a quel punto non raccolse i pezzi caduti in terra. Capì che il cuore lo puoi ricomporre in molti modi, ma non sarà mai più la stessa cosa.
Il fatto strano che accadde fu un altro. Lei si chinò, raccolse tutti i pezzi e per l'intero pomeriggio non fece altro che rincollarli. Quando il lavoro finì, s'accorse che i pezzi non combaciavano e che il vaso aveva perso la sua forma. Era strano, storto, non aveva più un senso e non sembrava più bello come prima. Lei si dispiacque molto, ma lui fu contento, perché capì che quando un cuore si rompe in mille pezzi, lo puoi ricomporre in mille modi diversi, ma non sarà mai la stessa cosa, se nel ricomporlo non ci metti tanto amore.
Composto giovedì 9 gennaio 2014

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