Preghiere di Giuseppe Bartolomeo

Pensionato, nato venerdì 27 agosto 1943 a Cirigliano (MT) (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Poesie, in Racconti, in Frasi per ogni occasione, in Proverbi e in Diario.

Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
Ti ringraziamo, Padre, per il dono della primavera
stagione ricca di profumi, colori, passeggi e amori.
Ci hai liberato dal freddo che ci rende più solitari
per sentire nel silenzio la Tua voce che ci sveglia.
Dal letargo umano alla gioia della natura che canta
questo il tuo regalo di Padre ai figli che tanto ami.

Sbocciano tutti i fiori in questo mese primaverile:
i campi sono un inno di gioia alla Tua sapienza
i giardini fanno a gara per offrirti i loro bei colori
i balconi delle nostre case fanno pendere i loro fiori
gli uccelli cantano e cinguettano allegri in tuo onore
noi tuoi figli innalziamo gli occhi a Te per amore.

Ascolteremo i tuoi intimi messaggi portati dalla brezza
del Tuo Spirito che aleggia sui monti, sul mare, nel cielo
che si veste di altri colori fortificati dalla luce del sole.
Noi tuoi figli cammineremo sulle strade di questo mondo
ascolteremo allegri l'inno di allegria della tua creazione
alleggerendo il nostro fagotto di falsi umori in tuo onore.

Grazie per la tua grande generosità e riguardo verso di noi:
dacci ogni mattina la benedizione paterna allo svegliarci
guidaci sempre lungo i sentieri che ci vedranno pensierosi
non farci inciampare sulle pietre appuntite della discordia
frena la nostra lingua biforcuta come quella dei serpenti
per non uccidere negli altri l'allegria della vita che Tu ci dai.
Giuseppe Bartolomeo
Composta venerdì 12 aprile 2019
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    Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
    Abbiamo meditato, pianto e cantato sul Tuo calvario,
    Signore e fratello di tutti noi mortali, fedeli e infedeli.
    Ti abbiamo trascinato davanti ad autorità come Pilato,
    inviato come merce di pace davanti al tuo re Erode,
    incoronato, con beffe e burla, con pungenti spine,
    flagellandoti come malfattore a una fredda colonna.

    Tutto hai sopportato per noi come umile figlio di Dio:
    ti abbiamo beffeggiato vestendoti con manto di porpora,
    ti abbiamo caricato la nostra pesante croce di ogni giorno,
    abbiamo messo a sorte la tua intima tunica, simbolo d'unità.
    Anche i tuoi discepoli si sono allontanati per vigliaccheria.
    Abbiamo avuto paura della morte e ci siamo allontanati.

    Sentiamo il tuo grido: Dio mio perché mi hai abbandonato!
    Nella solitudine della morte il tuo grido ha scosso la terra,
    il cielo ha pianto e tremato, ha spaccato il velo del tempio,
    ha squarciato la terra e i morti sono usciti dalle loro tombe.
    Cosa ci resta ancora per credere che sei venuto a salvarci
    per dare dignità all'umanità beffeggiata dal nemico Satana?

    Viaggiamo insieme, Signore di pietà, su questa nostra terra:
    aiutaci a dimenticare il passato della nostra galoppata solitaria
    che ci portava fuori dalla pista divina e umana che ci hai tracciato.
    Dacci ogni tanto un pizzicotto che ci faccia aprire i nostri occhi.
    Aprici agli orizzonti vasti e infiniti della tua divina misericordia.
    Aiutaci a formare, come tuoi figli, un girotondo di vera fraternità.
    Giuseppe Bartolomeo
    Composta giovedì 21 marzo 2019
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