Poesie inserite da Elisa Iacobellis

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Scritta da: Elisa Iacobellis

Perché era Cupido un ragazzo...

Perché era Cupido un ragazzo
e perché un ragazzo era?
Dovrebbe essere stato una Ragazza
per tutto quello che posso vedere;

perché lui tira col suo arco,
e la Ragazza tira con il suo Occhio;
e tutti e due sono allegri e giulivi,
e ridono quando noi piangiamo.

E fare Cupido un Ragazzo
fu della Ragazza Cupido il piano derisorio;

perché un ragazzo non può capire la cosa
finché è diventato uomo;

e allora è così pieno di cure
e ferito di colpi di freccia
che l'intera occupazione della sua vita
è raccoglier via le punte delle frecce.

È stato l'amore della guerra dei Greci
a trasformare l'Amore in un Ragazzo
e la Donna in una Statua di Pietra,
e via ogni Gioia è scomparsa.
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    Scritta da: Elisa Iacobellis

    Temevo che la furia del mio vento

    Temevo che la furia del mio vento
    rovinasse tutti i germogli belli e veri,
    e il mio sole è brillato e brillato,
    ed il mio vento non ha mai soffiato.

    Ma un germoglio bello o vero
    non fu trovato su nessun albero,
    perché tutti i germogli crebbero e crebbero
    senza frutti, falsi, anche se belli da vedere.
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      Scritta da: Elisa Iacobellis
      Come ti amo? Come ti amo? Lascia che ti annoveri i modi.
      Ti amo fino agli estremi di profondità,
      di altura e di estensione che l'anima mia
      può raggiungere, quando al di là del corporeo
      tocco i confini dell'Essere e della Grazia Ideale.
      Ti amo entro la sfera delle necessità quotidiane,
      alla luce del giorno e al lume di candela.
      Ti amo liberamente, come gli uomini che lottano per la Giustizia;
      Ti amo con la stessa purezza con cui essi
      rifuggono dalla lode;
      Ti amo con la passione delle trascorse sofferenze
      e quella che fanciulla mettevo nella fede;
      Ti amo con quell'amore che credevo aver smarrito
      coi miei santi perduti, ti amo col respiro,
      i sorrisi, le lacrime dell'intera mia vita! E,
      se Dio vuole, ancor meglio t'amerò dopo la morte.
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        Scritta da: Elisa Iacobellis

        Piccoli sogni

        Il camionista accende la radio
        e cala la notte,
        le luci sulla strada sono come i sogni,
        si avvicinano adagio e quando arrivano
        tornano ad andarsene.

        Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy,
        lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire,
        lui sa che queste non sono grandi cose,
        ma sono i suoi sogni,
        quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

        Lei ha appeso una foto mia sopra il letto,
        io so che a suo padre non piace, ma resto lì,
        crocifisso sulla parete senza poter far nulla,
        mi limito a guardarla fisso quando va a dormire.
        Lei sa molto bene che queste non sono le grandi cose,
        ma sono i suoi sogni,
        quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

        Mia madre metteva fiori alla foto di papà
        e lo guardava fissamente prima di dormire,
        lei sapeva che quelle non erano grandi cose,
        ma era il suo sogno,
        quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

        Ho un cappello, una paio di stivali, il mio amore e la mia
        chitarra,
        lei mi guarda fisso e non voglio dormire,
        so che non sono grandi cose, ma sono i miei sogni,
        quei piccoli sogni che mi aiutano anche loro a vivere.

        E così mi perdo camminando
        quando cala la notte,
        le luci della strada sono come i sogni,
        si avvicinano lentamente e quando arrivano ritornano via
        sono i piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere,
        aiutano a vivere.
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          Scritta da: Elisa Iacobellis

          Se...

          Se riuscirai a non perdere la testa quando tutti
          la perdono intorno a te, dandone a te la colpa;
          se riuscirai ad aver fede in te quando tutti dubitano,
          e mettendo in conto anche il loro dubitare;
          se riuscirai ad attendere senza stancarti nell'attesa,
          se, calunniato, non perderai tempo con le calunnie,
          o se, odiato, non ti farai prendere dall'odio,
          senza apparir però troppo buono o troppo saggio;

          se riuscirai a sognare senza che il sogno sia il padrone;
          se riuscirai a pensare senza che pensare sia il tuo scopo,
          se riuscirai ad affrontare il successo e l'insuccesso
          trattando quei due impostori allo stesso modo
          se riuscirai ad ascoltare la verità da espressa
          distorta da furfanti per intrappolarvi gli ingenui,
          o a veder crollare le cose per cui dai la tua vita
          e a chinarti per rimetterle insieme con mezzi di ripiego;

          se riuscirai ad ammucchiare tutte le tue vincite
          e a giocartele in un sol colpo a testa-e-croce,
          a perdere e a ricominciar tutto daccapo,
          senza mai fiatare e dir nulla delle perdite;
          se riuscirai a costringere cuore, nervi e muscoli,
          benché sfiniti da un pezzo, a servire ai tuoi scopi,
          e a tener duro quando niente più resta in te
          tranne la volontà che ingiunge: "tieni duro! ";

          se riuscirai a parlare alle folle serbando le tue virtù,
          o a passeggiar coi Re e non perdere il tuo fare ordinario;
          se né i nemici o i cari amici riusciranno a colpirti,
          se tutti contano per te, ma nessuno mai troppo;
          se riuscirai a riempire l'attimo inesorabile
          e a dar valore ad ognuno dei suoi sessanta secondi,
          il mondo sarà tuo allora, con quanto contiene,
          e - quel che è più, tu sarai un Uomo, ragazzo mio!
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            Scritta da: Elisa Iacobellis

            Ciò che ho scritto di noi

            Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
            è la mia nostalgia
            cresciuta sul ramo inaccessibile
            è la mia sete
            tirata su dal pozzo dei miei sogni
            è il disegno
            tracciato su un raggio di sole

            ciò che ho scritto di noi è tutta verità
            è la tua grazia
            cesta colma di frutti rovesciata sull'erba
            è la tua assenza
            quando divento l'ultima luce all'ultimo angolo della via
            è la mia gelosia
            quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
            è la mia felicità
            fiume soleggiato che irrompe sulle dighe

            ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
            ciò che ho scritto di noi è tutta verità.
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