Poesie di Carlos Varela

Questo autore lo trovi anche in Testi di canzoni.

Scritta da: Silvana Stremiz

La politica non ci sta dentro alla zuccheriera

Un amico si è comprato una Chevrolet del '59
non le ha voluto cambiare alcuni pezzi e adesso non si muove.
Fa molto caldo nella vecchia Avana
la gente aspetta qualcosa, ma non succede niente.

Un tizio ha gridato si salvi chi può,
ogni giorno sale di più la marea.
Felipito se n'è andato negli Stati Uniti,
là soffre il freddo e qui si annoiava,
ma capiscimi fratello, prendila come ti pare,
la politica non entra nella zuccheriera.

"Un operaio mi vede, mi chiama artista
e con grande nobiltà mi innalza alla sua statura",
traffica con soldi dei turisti,
ha quattro figli e la vita è molto dura.
Ma capiamoci fratello, prendila come ti pare,
la politica non ci sta dentro alla zuccheriera.

Oh Dio, che vuoi da me,
spogliati bimba, che sto arrivando.
Oggi sicuro che ci tagliano la luce
e non ci resta che giocare al vudù.

Tutti vogliono vivere nel telegiornale
li non manca nulla e non serve il denaro.
Le donne sono un buon affare,
alcune girano sole e altre hanno già un socio.
Ma capiscimi fratello, prendila come ti pare,
la politica non entra nella zuccheriera.

A scuola mi hanno insegnato che nell'apartheid
non tutti sono uguali e non importa la legge,
per questo mi danno fastidio le cose che vedo,
ascoltami, yankee, affanculo il tuo embargo.
Ma capiamoci fratello, prendila come ti pare,
la politica non ci sta dentro alla zuccheriera.

Oh Dio, che vuoi da me,
spogliati bimba, che sto arrivando.
Oggi sicuro che ci tagliano la luce
e non ci resta che giocare al vudù.

Fa molto caldo nella vecchia Avana
la gente aspetta qualcosa, ma non succede niente.
Un tizio ha gridato si salvi chi può,
ogni giorno cresce di più la marea.

Felipito se n'è andato negli Stati Uniti,
là soffre il freddo e qui si annoiava,
ma capiscimi fratello, prendila come ti pare,
la politica non entra nella zuccheriera.
Carlos Varela
Vota la poesia: Commenta
    Scritta da: Silvana Stremiz

    Come i pesci

    Le chiese parlano della salvezza
    e la gente prega e chiede cose in silenzio
    come i pesci
    e sul volto di Gesù c'è una lacrima che scende
    lacrime nere.

    E i padri non vogliono più parlare della situazione,
    sopravvivono prigionieri e sono abituati a tacere
    come i pesci
    e sul volto dei loro figli c'è una lacrima che scende
    lacrime nere.

    "Sebbene tu mi abbia gettato nell'abbandono
    sebbene ormai siano morte tutte le mie illusioni,
    piango senza che tu sappia che questo pianto mio
    ha lacrime nere"
    lacrime.

    Le notizie parlano di rassegnazione
    e la gente inghiotte e si guarda negli occhi
    come i pesci
    e sul volto della Vergine c'è una lacrima che scende
    lacrime nere.

    I ragazzi parlano di disillusione
    e in silenzio vanno sul mare e se la squagliano
    come i pesci
    e sul volto di una madre rotola una lacrima
    lacrime nere.

    Sebbene tu mi abbia gettato nell'abbandono
    sebbene ormai siano morte tutte le mie illusioni,
    piango senza che tu sappia che questo pianto mio ha lacrime nere"
    lacrime.

    Le chiese parlano della salvezza
    e la gente prega e chiede cose in silenzio
    come i pesci
    e sul volto di Gesù rotola una lacrima
    lacrime nere.
    Carlos Varela
    Vota la poesia: Commenta
      Scritta da: Silvana Stremiz

      Come hanno fatto a me

      Ti racconteranno la storia
      e col passare del tempo
      ti benderanno gli occhi,
      come hanno fatto a me.

      Ti mostreranno l'ascia
      e passato un po' di tempo
      ti nasconderanno l'albero,
      come hanno fatto a me.

      Non ti serve a nulla sapere la verità
      e avere ragione,
      se quando gridi sai che
      non ti ascoltano più.

      Ti chiederanno di giurare
      ti chiederanno di marciare
      ti chiederanno le stesse cose
      come hanno fatto a me.

      Diranno che è tutto tuo
      e se tenti di cambiarlo
      ti pesteranno più forte
      come hanno fatto a me.

      Non ti serve a nulla sapere la verità
      e avere ragione,
      se quando gridi sai che
      non ti ascoltano più.

      Ti racconteranno la storia
      e col passare del tempo
      ti benderanno gli occhi,
      come hanno fatto a me.
      Carlos Varela
      Vota la poesia: Commenta
        Scritta da: Elisa Iacobellis

        Piccoli sogni

        Il camionista accende la radio
        e cala la notte,
        le luci sulla strada sono come i sogni,
        si avvicinano adagio e quando arrivano
        tornano ad andarsene.

        Nella cabina c'è il poster della ragazza di Playboy,
        lei lo guarda fisso, non lo lascia dormire,
        lui sa che queste non sono grandi cose,
        ma sono i suoi sogni,
        quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

        Lei ha appeso una foto mia sopra il letto,
        io so che a suo padre non piace, ma resto lì,
        crocifisso sulla parete senza poter far nulla,
        mi limito a guardarla fisso quando va a dormire.
        Lei sa molto bene che queste non sono le grandi cose,
        ma sono i suoi sogni,
        quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

        Mia madre metteva fiori alla foto di papà
        e lo guardava fissamente prima di dormire,
        lei sapeva che quelle non erano grandi cose,
        ma era il suo sogno,
        quei piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere.

        Ho un cappello, una paio di stivali, il mio amore e la mia
        chitarra,
        lei mi guarda fisso e non voglio dormire,
        so che non sono grandi cose, ma sono i miei sogni,
        quei piccoli sogni che mi aiutano anche loro a vivere.

        E così mi perdo camminando
        quando cala la notte,
        le luci della strada sono come i sogni,
        si avvicinano lentamente e quando arrivano ritornano via
        sono i piccoli sogni che aiutano anche loro a vivere,
        aiutano a vivere.
        Carlos Varela
        Vota la poesia: Commenta