Scritta da: Iris Vignola

Chi era colui

Chi era colui ch'attendeva la morte,
sotto un cielo dannato di ombre?
Chi era colui ch'era pronto a soffrire,
perire,
qual segno estremo d'amore?
Amore schernito e svilito,
smarrito,
in oceani di macchie sommerso.
Tormento, nell'uomo nell'orto di ulivi
sul far di portar la sua croce
su spalle piagate
da nerbo scandente lo strazio nel tempo.
Dolore traspare da sguardo immortale,
sul volto bagnato di sale;
corrugata la fronte abbassata
in preghiere all'eterno suo Padre;
silenzio, al posto di sante parole.
Il Dio umanizzato
scacciava il plagiante serpente
dall'ara del male,
cosicché consacrarla all'inverso potere.
Onorando l'intento divino,
l'agnello attendeva la sorte,
qual Figlio del Dio universale,
da bocca di "roccia" sortito
allorché non ancor rinnegato l'aveva.
Il tempo impietoso arrivava
a sancirne la fine, omicida di vita carnale.
Chi era tal uomo diverso,
che, scontando i peccati del mondo,
trasudava martirio e perdono?
La corona pressata sul capo reietto...
Qual fonte di stille di sangue,
lui stesso
ogni spina conclamava reliquia.
Chi era colui che, aspettando la morte,
invocava suo Padre,
sotto un cielo dannato da ombre?

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