Scritta da: GIUSEPPE BARTOLOMEO
L'uomo pianse ad alta voce il primo giorno
vedendo l'aurora sorgere dall'acqua notturna.
Ammirava commosso il canto e volo di uccelli,
il prato, le nuvole, la pioggia e la tempesta.

Camminavano il sole e la luna sulla sua testa
gli alberi e le erbe insieme ai fiori lo salutavano
inchinandosi quando lui passava e li toccava.
Era il suo primo giorno solo, libero nell'immenso
con il suo grande giardino colmo di animali e colori.

Vide crescere i fiumi che scendevano lentamente
le montagne innalzarsi nel lontano e vasto orizzonte
gli animali pascolare ammirando la sua ombra.

Saltava su pietre calde di sole ammirando la luce.
Seduto tutto solo all'ombra di un salice piangente:
"che farò – disse - per vivere in allegria e pienezza
su questa terra piena di colori e di gioia eterna?".

Dormì la sua prima notte con il sorriso nel cuore
mentre la luna giocando con le nuvole lo cullava.

Sognava contento guardando l'acqua del fiume
che lentamente accarezzava le rocce della riva,
il fiore sorrideva di gioia quando la rugiada lo baciava,
la nuvola giocava a nascondiglio e cadeva la pioggia.

Solo lui era solo sotto le nuvole in attesa della parola.

Venne l'aurora con un manto pieno di raggi di luce,
il suo cuore batteva dolcemente in attesa del mattino.
Quando i raggi di luce lo svegliarono udì un sospiro:
una mano delicata stringeva come un fiore la sua
due occhi si specchiavano nei suoi come lui nel lago.

I due si alzarono in piedi abbracciandosi nell'azzurro,
i fiori si inchinarono, gli animali formarono un cerchio,
loro due sorrisero iniziando il lungo viaggio della vita.
L'uomo e la donna mano nella mano si strinsero forte,
costruirono con gioia, sudore, morte e qualche dolore
il giardino terra che ancora oggi coltiviamo con amore.
Composta lunedì 30 novembre 2015

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