Scritta da: Danilo Sarra

Sei Tu

Sull'imberbe biancore delle tue gambe
scivola la mia passione repressa
e disegnami lo sguardo funesto
come quello di un ladro legato
davanti al florido bottino.

Sei tu la mia lavandaia
che con mani vellutate
lava la mia malinconia.
Sei tu la mia Regina
che con fare prepotente
il mio cuore comanda.
Sei tu il mio ruscello
la cui fresca acqua
la mia aridità disseta.
Sei tu il mio traghetto
che mi guida ineluttabile
nel burbero mare dell'amore.

È il tuo angelico abbraccio
la tanto cercata mia felicità
che mai toccherò né vivrò.

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