Scritta da: Francesca Zangrandi

Ai normali

Sto lavorando con delle persone chiamate "pazze", persone che vengono derise dalla comunità.
Sto lavorando a stretto contatto con persone che vedono cose che nella realtà non esistono, che hanno tentato di uccidere loro stessi e gli altri per la bugia della loro mente.
Sto lavorando con loro e ogni giorno mi domando: qual è il confine tra loro e me! Dov'è che finisce la normalità e inizia la pazzia?
Cos'è accaduto alla loro anima per arrivare a ciò?
C'era un ragazzo, mi ha guardata e nei suoi occhi ho visto il mondo, autistico e tanto altro quel ragazzo conosceva il mondo più di quanto lo conosca io; e so il perché... perché lui lo brama, lui vuole conoscerlo, e io che posso non lo osservo, lo do per scontato. Noi non siamo più abituati ad aprire la nostra anima alla vita, ad apprezzarla. Ho sentito le loro storie di vita e ho imparato che sono state le persone che chiamiamo normali a rendere loro malati, è stata la crudeltà nostra ad aver obbligato la loro mente a contorcersi per difesa.
Sto lavorando con persone che chiamiamo pazzi solo perché cercano amore e protezione come le altre persone.
Allora perché li chiamiamo così? Io lo so, perché cercano amore e protezione da noi che, ormai, siamo aridi dentro.
Composta martedì 26 gennaio 2010

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    Scritta da: Francesca Zangrandi
    Dedica:
    Al ricordo di quelle persone che mi hanno insegnato tantissimo in pochissimo, e alle persone che lavorano con loro ogni giorno arricchendosi sempre di più.

    Commenti

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    postato da , il
    esatto...grazie del commento
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    postato da , il
    Ciao! Sono chiamati pazzi quelli che non sono capiti da nessuno, quelli i cui disagi sono stati trascurati perchè creduti un niente. Li chiamano pazzi e si dimenticano che sono persone...
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    postato da , il
    non preocc ti sei spiegato perfettamente...grazie a te
    1
    postato da , il
    Cara Francesca, sono in Argentina, ho letto la tua poesía e credo che hai fatto un"tiro al segno" La societá in generale ha gli occhi di quel ragazzo.Ci hanno ammalato e con sofferenza, non abbiamo piú niente che dare. Ci hanno tolto tutto. Come dici al finale: "siamo aridi per dentro". Scusa il mio povero italiano ma, son molti anni fuori dall'Italia.
    cammarotasalvador@hotmail.com
    Grazzie

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