Scritta da: Marta Emme

La Bella Angelica

Quel suo fare accattivante (E. Bonaccorti
nello spot), come si osserva anche nel
brigante (furbacchione), è per mettere
pressione a chi non vede, dietro un camice (medico), delle persone; persone che
suggerisce, a priori, di dover perseguitare,
così... meglio potran sbagliare. La serenità, evidentemente, non trastulla quella mente.
Ma anche tu (cittadino) non essere indolente, perché quel sistema che si fa creder di voler migliorare, scientemente e scioccamente si
va solo ad arruffare. Siccome, in quello spot,
non emerge del buono l'essenza, ma la sola strafottenza. Insomma, in TV, arriva... la saputella, a insegnare come, in ogni caso, "acquietare le budella" (mettersi in pace per la malasanità). Perché, di risentimento, lì e nel cuore, par ce ne sia un bastimento; altro che vestir di bianco, che ad un angelo non
assomiglia proprio manco (Bonaccorti). Le
tutele (per chi ha ricevuto un danno) ci sono
già, se denuncia si vuol far, ma di che stiamo
a parlar? È solo pubblicità che con massima superficialità un portafoglio va ad aggiustar (dell'associazione privata, obiettivo
risarcimento). Ma, vedi, anche così l'odio (sociale), e con vero dolo, si fa salire sul podio.
Composta giovedì 3 gennaio 2019

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    Scritta da: Marta Emme
    Dedica:
    Allo spot televisivo di E. Bonaccorti sulla malasanità e su come si pensa di poterla aggiustare; in realtà creandola, anche facendo lievitare la richiesta di esami inutili, perfino dannosi, costosi solo per le tutele e sempre più che dovranno cercarsi i medici. E alimenta titubanze perfino nei medici più bravi, che sono la totalità, perché la fiducia deve essere la prima cosa. Sappiamo, nel caso di problemi, tuttavia, come fare, su via! O spot di "obiettivo risarcimento" (che opera a pagamento, tra l'altro) del cavolo!

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