Scritta da: Anna De Santis

Il barbone

Venivi da non so dove
andavi via e non sapevamo quando...
Camminavi piano, tanto avevi tempo
e sul tuo viso... un sorriso.

Ne la pioggia, ne il sole ti fermava
tu continuavi il tuo viaggio
e la gente ti guardava
rimaneva a pensare al tuo passaggio.

Dovevi essere un signore
da quel tuo portamento
parlavi niente, ma molto lentamente
la fronte alta e la chioma bianca
come la barba morbida ed incolta
la giacca ti cascava dalle spalle
forse te l'avevano donata
perché non era certo della tua misura.

Un borsone tutto sdrucito
forse pieno della tua vita
o di quello che d'importante rimaneva.

Sereno in volto
non si scorgeva il tuo pensiero
eppure di nascosto ti guardavo.

Mille volte ringraziavi
per quel poco e ti accontentavi
poi riprendevi il cammino
e ti allontanavi.

Eravamo quasi diventati amici
si faceva a gara nel quartiere
per aiutare quel vecchio barbone
buono e gentile da morire.

Un giorno non tornò
fu lungo l'inverno
e lui dolcissimo declinava ogni invito.

Morì sotto il suo cartone
ed accennava un sorriso
forse, già era in Paradiso.
Composta nel 2009

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    Scritta da: Anna De Santis

    Commenti

    3
    postato da , il
    sei gentilissimo, grazie del commento, mi fa piacere che ti sia piaciuta, un abbraccio.
    2
    postato da , il
    mi riporta a "per chi suona la campana".Non ci accorgiamo che tutti noi siamo parte del tutto.Guardiamo un barbone ma non lo vediamo,guardiamo noi stessi allo specchio ma non ci vediamo.
    grazie anna ,tu ce l'hai ricordato.
    1
    postato da , il
    Cruda realta'......quanti anonimi muoiono da soli lontano da tutti........e tutti passano indifferenti.

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