Il tuo profumo nei muri
Sono passati sei anni,
o forse un secolo
o forse di più
il mio corpo non lo sa dire,
ma le ossa sentono
ogni tua mancanza come inverno.
I rumori del silenzio rimbombano
come frecce avvelenate,
piantate dritte nel cuore.
nessuno le vede
ma sanguino ancora piano.
Non c'è angolo che non ti porti,
una riga nel muro
è un segno della tua schiena,
la casa ti tiene nascosto
dove io non posso toccarti.
Ogni giorno è un'eco del primo,
quello senza il tuo fiato
ho imparato a respirare da sola
lo facevo già da un po'
ma è un'aria diversa,
più dura, più fredda.
Scrivo il tuo nome sulle stoviglie,
lo sbuccio dalla frutta,
lo piego nelle lenzuola,
lo verso nel caffè del mattino,
TU resti, nel modo in cui manchi.
Ora sei tempo,
ma non passato
sei voce senza suono
che mi parla nel petto
quando tutti credono che stia zitta.
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