Le migliori poesie di Salvatore Riggio

Studente, nato mercoledì 1 febbraio 1989 a Grevenbroich (Germania)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Salvatore Riggio

Gelida notte d'autunno

In quella gelida notte d'autunno
mi abbracciasti e sentii il tuo calore,
tutti intorno a noi ballavano,
ridevano e urlavano di felicità!
Ma nonostante tutto
non riuscii a sentir alcun rumore.
Perso dal tuo sguardo e rapito dai tuoi capelli,
che danzando con quel gelido vento
accarezzarono il mio viso.
Portandomi a chiedere cosa fosse quell'emozione
che dentro di me malapena riuscii a contenere,
qualcosa che nel mio cuore
di indefinibile lasciò inciso.
Intanto abbracciandomi ancor di più
lievi tremiti del tuo corpo scossero il mio,
allora ti tenni ancor più stretta
sperando che una fine
a questo gelida notte potessi trovare.
Quando ti appoggiasti alla mia spalla,
sentir il tuo respiro mi tolse il fiato,
poiché si confuse con quella brezza
che nell'aria portò i tuoi capelli a danzare,
creando un qualcosa di meraviglioso
a cui il mio udito e i miei occhi non riuscirono a credere
e solo ora son riuscito a capire cosa fosse quell'emozione
e che per un giorno anch'io son riuscito ad Amare.
Salvatore Riggio
Composta martedì 20 ottobre 2009
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    Scritta da: Salvatore Riggio

    Il sogno

    Oh Soave Creatura! Se solo fossi mia
    in viaggio con me ti porterei,
    senza la necessità di doverci spostare.
    Intanto mi basta che ti guardi
    e ad occhi aperti già da solo inizio a sognare.

    In quel sogno io e te
    andammo oltre la luna e il cielo stellato,
    con un penombra fievole
    che delineò il tuo viso.
    Dimostrandomi che io nessuno
    a parte te abbia mai tanto amato,
    e nel riflesso dei tuoi occhi intravidi un sorriso.

    Volammo liberi da una galassia all'altra,
    con te tra le mie braccia e stringendoti la mano
    ti avvicinasti a me ad un centimetro di distanza.
    Solo allora noi due riuscimmo
    a superare i confini della nostra immaginazione,
    dove nessun uomo è mai arrivato
    ma ci tenta infinite volte e in continuazione.

    Quando le nostre labbra si sfiorarono,
    scoppiò quel bacio e nel mio petto
    tu riuscisti a sentir battere il mio cuore,
    che insieme al tuo creò una dolce sinfonia,
    che distrusse il silenzio del nulla che ci circondò.
    È li che mi sveglio accorgendomi che è solo un sogno
    e che tale dovrà restare.
    Oh Soave Creatura! Se solo fossi mia,
    basterebbe che i nostri sguardi si incrociassero
    per far si che insieme potremmo sognare.
    Salvatore Riggio
    Composta lunedì 12 ottobre 2009
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      Scritta da: Salvatore Riggio

      Addio...

      Era previsto tra qualche mese
      ma ora l'opportunità di fronte mi sta,
      una scelta difficile ma solo per evitare di soffrire
      più di quanto non faccia oggi,
      anche se male a qualcuno di sicuro lo farà.
      Non capirete questo lo so già da ora
      ma è la miglior cosa dirsi adesso addio,
      prima che mi affezioni troppo a voi
      e ritardare l'addio incrementerebbe solo la mia paura.

      Meglio essere soli fin da subito
      e non sentir la vostra mancanza!
      Piuttosto che esserlo lo stesso più in là
      ma sentirla, so che mi considererete stupido!
      Ma è meglio così, forza dopo non ne avrei abbastanza...

      Io ho scelto e vi prego di rispettare tale scelta,
      non venitemi a cercare, se la nostra
      amicizia per voi importanza ha avuto.
      Purtroppo io la porta... l'ho chiusa, non è più aperta!
      E credetemi, sono io il primo ad esserne, col cuore, dispiaciuto...
      Salvatore Riggio
      Composta lunedì 26 ottobre 2009
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        Scritta da: Salvatore Riggio

        La bara, il fumo

        I credenti sono in maggioranza!
        Perché la verità dei non credenti è dura
        d'accettare, spaventa,
        incute timore, fa paura.

        Per loro è qualcosa di inconcepibile,
        preferiscono continuare ad illudersi,
        mentire a se stessi, credere nell'impossibile.

        I credenti sono in maggioranza!
        Perché la verità dei non credenti fa paura.
        La differenza tra me e loro è che io porto rispetto
        nei loro confronti, nella loro opinione, ma loro no!
        Mi trattano come se io fossi una sciagura.

        Un altro abisso tra me e loro
        è che io dubbi non ne ho, ho solo certezza!
        Loro di dubbi ne hanno un infinità,
        ma le difendono con la loro fede e con la loro "saggezza"!

        Ma in fondo li invidio...
        Io ho una paura matta di morire,
        poiché mentre loro se la spasseranno
        nel paradiso, espiando i peccati
        nel purgatorio e bruciando nell'inferno!
        Io sotto terra sarò a marcire.
        Non andrò da nessuna parte
        sarò in una bara incosciente
        e con un corpo non più funzionante,
        finche nulla rimane...

        Purtroppo anche il mio ricordo
        dopo un paio di generazioni
        e destinato a dissolversi.
        Come il fumo di una sigaretta
        che nell'aria scompare...

        ah! I credenti sono in maggioranza li capisco perfettamente,
        ma per favore non trattatemi male rispettate ciò che penso! Potreste
        non condividere, ma è solo un opinione e come tale innocente.

        Non sapete quanto io tema il nulla eterno!
        Anch'io vorrei credere nella fede ma non ci riesco,
        credetemi scambierei volentieri il nulla
        col bruciare nell'inferno...

        Ho paura del nulla.
        Salvatore Riggio
        Composta giovedì 29 ottobre 2009
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          Scritta da: Salvatore Riggio

          L'araba fenice

          Un amore non ricambiato
          è destinato a soccombere!
          Ma con forza e pazienza
          dalle sue ceneri potrebbe risorgere
          una stupenda amicizia...
          Come l'araba fenice
          che in punto di morte
          avrebbe tanto voluto,
          ma purtroppo non ha potuto,
          raggiungere quell'orizzonte
          che intravide in lontananza
          ma non ci riuscii, poiché
          le è stata tolto anche l'ultima speranza
          per colpa delle sue ali ormai lacerate
          che necessitavano di cure,
          cure che non furono mai date.
          Fin quando la sopraggiunse
          inevitabilmente la sua sorte...
          Ma quando la fenice
          dalle sue ceneri risorse,
          fu pronta per spiccare un altro volo
          in cieli inesplorati,
          magari non quelli
          precedentemente sperati,
          voluti, ambiti, desiderati,
          ma scoprii che erano
          altrettanto meravigliosi,
          immensi, sconfinati.
          Pronta per riiniziare
          una nuova avventura,
          ritrovando la forza
          di viaggiare, volare, sognare,
          senza più essere afflitto
          da quella precedente anima impura.
          Salvatore Riggio
          Composta giovedì 3 dicembre 2009
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            Scritta da: Salvatore Riggio

            La Solitudine

            Solo come tanto tempo fa,
            solo come allora.
            Tenendo a bada le lacrime
            mi si stringe la gola.
            Il cuore che impazzisce
            mentre la testa mi inizia a girare,
            riuscii a malapena a stare in piedi
            quando udì la mia anima gridare.

            Ora la solitudine accanto a sé
            nuovamente mi vuole
            e io che credevo di esserla sfuggita
            mentre non è cosi e ammetterlo ora mi duole.

            Se solo non fossi caduto nella trappola,
            che la speranza mi ha teso,
            la mia anima a quest'ora non sentirebbe
            tutto questo dolore e questo peso.

            Ormai il pianto è inevitabile
            e la vergogna mi assale.
            Le guance che si bagnano
            e sulle mia labbra assaporo il sale.

            Ora il suo grido si confonde col mio
            ma nessuno a parte lei ci potrà sentire.
            No grazie, non riesco a credere in lui, credere in Dio,
            quando lui riesce solo a farmi soffrire.
            Dove in realtà ci dovrebbe amare.
            Si lo so potrebbe essere una prova
            che lui spera che io possa superare,
            ma non è giusto che mi faccia questo
            no non lo è! Lui così si fa solo odiare.
            Allora rimarrò con lei, la mia anima e l'odio
            forse in fondo non sarò così solo.

            No grazie non riesco credere in lui, credere in Dio.
            Salvatore Riggio
            Composta venerdì 9 ottobre 2009
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              Scritta da: Salvatore Riggio

              Un nuovo inizio...

              Stamattina svegliandomi presto all'alba
              mi affacciai dal balcone,
              mi feci riscaldare l'anima e il cuore
              da quel giovane sole.
              Il canto degli uccellini
              mi diede il benvenuto
              del nuovo giorno iniziato.
              Loro riuscirono a farmi dimenticare,
              quell'ieri ormai passato
              che io in quel momento non avrei dovuto ricordare.
              Una leggera brezza si alzò quel mattino
              essa mi accarezzò il viso
              portando con sé l'odore dei fiori
              e regalandomi un sorriso.
              Solo oggi son riuscito a capire
              che non sempre io e te dobbiam soffrire,
              perché ormai ieri è passato
              e un nuovo giorno è appena iniziato...
              Salvatore Riggio
              Composta venerdì 9 ottobre 2009
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                Scritta da: Salvatore Riggio

                Oltre la sporgenza, il volo

                A volte ho l'impressione
                che nulla su questo mondo davvero mi vuole,
                so solo che nel nulla vorrei sparire
                visto che nessuno mi ama, mi abbia mai amato,
                sarebbe decisamente migliore non essere, non essere mai stato.

                Camminando per strada mi accorgo
                che neanche un sguardo si posa su di me,
                come se non ci fossi, sono come un fantasma disperso
                che affetto e comprensione cerca ma che non trova
                e ciò mi ricorda di essere solo finché il pianto non poté trattenere.

                Ma non mene vergogno affatto tanto nessuno mi può sentire,
                la mia anima si sfoga e la lascio fare.
                La tristezza solo da quella porta in fondo... da quella via può uscire.
                So che proprio in momenti come questo vorrei avere
                qualcuno che mi ama che mi possa consolare.

                Ma ormai sono esausto, sono stanco
                e quest'altezza paura non fa,
                anzi sembra quasi un dolce richiamo.
                Presi rincorsa e con le braccia spalancate
                mi gettai da quella sporgenza finche non intravidi lei,
                pronta ad accogliermi con le sue braccia,
                con quei due occhi, quelle labbra che mai avrei dimenticate.
                Una donna con un lungo mantello nero,
                con quel sorriso sarcastico sul viso
                e qui che capii che quel dolce richiamo
                non era altro che un inganno che lei mi ha teso,
                ma ormai fu tardi, il volo era già iniziato.
                L'indomani su quell'asfalto mi avrebbero trovato disteso,
                ma nessuno se ne sarebbe accorto, nessuno!
                Perché in fondo non son mai esistito, come se non fossi mai nato...
                Salvatore Riggio
                Composta giovedì 22 ottobre 2009
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                  Scritta da: Salvatore Riggio

                  Lucia

                  Lucia, oh Lù!
                  Sei come una stella cadente che affascina tutti quanti
                  con la sua scia che si riesce ad vedere in fondo all'orizzonte la, la giù.
                  Ogni tuo gesto, tuo sguardo sensuale,
                  porta l'uomo a chiedersi da dove sia giunto
                  tale soave creatura, da dove possa arrivare.

                  Lucia, oh Lù!
                  Col tuo passaggio il silenzio sovrano divenne,
                  talmente tanto che ci hai sorpreso, meravigliato,
                  a tal punto che il tutto che ci circondò il fiato trattenne.
                  Come se tutto quel che accadde di un miracolo si fosse trattato.

                  Lucia oh Lù!
                  Bastò quell'attimo di abbaglio, quel fascio di luce,
                  per far si che negli occhi di chi vide te incantato rimase.
                  Regalando al cuore una profonda emozione,
                  distruggendo quella tempesta che l'anima fin ad allora stravolse.
                  Ponendo una fine a questa tortura e donandole la pace.
                  Salvatore Riggio
                  Composta sabato 24 ottobre 2009
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