Scritta da: Salvatore Riggio

La Solitudine

Solo come tanto tempo fa,
solo come allora.
Tenendo a bada le lacrime
mi si stringe la gola.
Il cuore che impazzisce
mentre la testa mi inizia a girare,
riuscii a malapena a stare in piedi
quando udì la mia anima gridare.

Ora la solitudine accanto a sé
nuovamente mi vuole
e io che credevo di esserla sfuggita
mentre non è cosi e ammetterlo ora mi duole.

Se solo non fossi caduto nella trappola,
che la speranza mi ha teso,
la mia anima a quest'ora non sentirebbe
tutto questo dolore e questo peso.

Ormai il pianto è inevitabile
e la vergogna mi assale.
Le guance che si bagnano
e sulle mia labbra assaporo il sale.

Ora il suo grido si confonde col mio
ma nessuno a parte lei ci potrà sentire.
No grazie, non riesco a credere in lui, credere in Dio,
quando lui riesce solo a farmi soffrire.
Dove in realtà ci dovrebbe amare.
Si lo so potrebbe essere una prova
che lui spera che io possa superare,
ma non è giusto che mi faccia questo
no non lo è! Lui così si fa solo odiare.
Allora rimarrò con lei, la mia anima e l'odio
forse in fondo non sarò così solo.

No grazie non riesco credere in lui, credere in Dio.
Composta venerdì 9 ottobre 2009

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    Scritta da: Salvatore Riggio
    Dedica:
    A tutti coloro che hanno vissuto qualcosa del genere.

    Commenti

    2
    postato da , il
    STUPENDA
    1
    postato da , il
    bella

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