Scritta da: Rossella Porro
in Poesie (Poesie personali)
È per quella sete
che attanaglia la mia anima
per quel bisogno di sentire
così profusamente nella mia carne
e giù fino allo stomaco
che ti vengo ancora a cercare.
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È per quella sete
che attanaglia la mia anima
per quel bisogno di sentire
così profusamente nella mia carne
e giù fino allo stomaco
che ti vengo ancora a cercare.
Perché tu mi ascoltassi
ho intrecciato collane
di parole
lasciate al vento ad essiccare,
ho finito per raccogliere
dietro la tua porta
tutte le cose non dette
che non hai voluto sentire,
perché tu mi ascoltassi
ho smesso di parlare,
ma tu non senti altro
che il silenzio.
Perché taccio
non vuol dire
che tu sia libero
di sparlare
perché taccio
non vuol dire
che tu sia nella ragione
perché taccio
non vuol dire
che tu mi possa ferire
perché se io taccio
è solo per mesta compassione.
Nei sogni s'addensa
il tuo ricordo
vivo
che dire vorrei,
ma le parole
muoiono al sole.
Rammendo ciò che resta
del passato
immagino
il presente
nulla so
e niente voglio sapere
del futuro
lascerò che s'appresti l'anima
per prima
a spalancar finestre
sulle bieche mura
perché il sole alla fine giunga.
Se dovessi paragonarti
a qualcosa
non penserei
alle stelle di una notte d'estate,
ma alle grigie nubi
delle notti di novembre
non penserei
alla rosa più bella del giardino
che vive un giorno
e nulla più
ma alle rampicanti
d'ombra che s'insinuano
negli scorci più nascosti
e mettono radici
non alla superficie
increspata del mare
ma al tumulto delle onde
in burrasca
non alle urla sghignazzanti
ma ai silenzi più duri
non al giorno
ma alla notte
più oscura
che lentamente
mi attira a sé.
Ripongo in un cassetto
i petali
di un pensiero
tradito
Il tempo
mio fedele compagno
penserà a sgualcirli
e di essi non resterà
che polvere.
Cadono sulla soglia
l'armi
slegata è l'armatura
libero lo sguardo
dall'elmo
nude le mani
fermo il cuore
le labbra schiuse
a proferir parole
taciute dietro
invisibili ombre
da te dissolte.
Ho bisogno di silenzio
perché non riesco più a sentirmi
il rumore del niente
mi ottenebra la mente
ho bisogno di silenzio
per riuscire a capire
cosa debbo fare
delle mille cose
a cui potrei anche rinunciare
ho bisogno di silenzio
per poter udire
la tua voce
tra milioni di voci
che mi sanno solo mentire
ho bisogno di silenzio,
ma tu non smettere
di parlarmi.
Quale pena
per me camminare
dove ancora l'orma dei tuoi
passi è calda,
sentire il vento
freddo
che ti ha fatto tremare
quale pena
per me vedere
che la luce
del sole
ancora riscalda
la rosa
che un tempo
tu hai piantato.