Le migliori poesie di Marisa Marimare

Croce Rossa Italiana, nato martedì 13 aprile 1965 a TORINO (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Frasi & Aforismi, in Umorismo, in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: Marisa Marimare

Io parlo. Con parole concatenate.

Parole unite come una catena,
si sentono forti gli anelli,
essi sono di ferro, diventano fratelli!
S'incoraggiano l'un con l'altro
portano solidarietà e misericordia:
è un miracolo?
No! È la consapevolezza di non arrendersi;
i pesi si trasformano in piume d'uccello
leggeri i pensieri, decollano,
tutto è più semplice, più facile,
si ode, la saggezza in quelle parole concatenate
timorati di Dio, gli anelli diventano gioielli,
protetti da un'unico legame;
il legame dell'amore... agape!
Marisa Marimare
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    Scritta da: Marisa Marimare

    Tu

    Allunghi la tua mano verso di me,
    è una mano sussurrante,
    ascolto le sue delicate parole...
    trema al contatto di un possibile sogno,
    timidamente si emoziona!
    La tua mano crea disegni ricamati d'amore
    e sorride avendo il cuore in sé.
    Marisa Marimare
    Composta martedì 17 novembre 2009
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      Scritta da: Marisa Marimare

      Allegria

      Conflitti nell'allegria sei tu
      un pagliaccio pieno di spine
      spine che pungono fino a farti sollevare le labbra.
      Nell'allegria regna la rabbia
      nell'allegria c'è la consapevolezza della distanza
      ridere con gli occhi sapendo che il cuore è morto
      nell'allegria c'è la follia di aver sbagliato...
      nell'allegria sei arrivato tardi.
      Marisa Marimare
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        Scritta da: Marisa Marimare

        Il solco

        Ritornano coloro che hanno solcato la tua strada
        lo fanno con maestria, con dolcezza
        ritengono opportuno avere un'ambasciata
        con inchini e gentilezze ricalcano
        il solco da loro creato nel passato!
        Hanno gli occhi celati, cadono nei loro stessi buchi...
        sono poveri di spirito, carenti di benignità...
        è tardi per colmare quel solco, quel vuoto
        quel senso di smarrimento...
        è tardi per chi ha respirato l'allegria del male
        lo spazio ha chiuso il suo cerchio...
        Marisa Marimare
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          Scritta da: Marisa Marimare

          L'ospizio

          Come uccellini
          dalle penne arruffate
          con ali rotte
          e zampette lussate
          così si son persi...
          Non più
          il librarsi nell'aria
          non più
          gorgheggi e piacevol cinguettii,
          non più
          le penne dai vivi colori,
          rimane soltanto un piccolo cip
          nella speranza che qualcuno li accolga,
          triste dimora questa voliera
          solo la morte apre la porta.
          Marisa Marimare
          Composta lunedì 26 luglio 2010
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            Scritta da: Marisa Marimare

            La tana

            Rifugio primordiale
            il grembo della madre
            calore e protezione
            son gli elementi della tana,
            ma poi al compimento
            vieni espulso
            freddo e tremore
            fintanto che non vieni accolto
            sul seno tiepido e accogliente.
            Seconda tana, morbida culla
            ornata di pizzi e di merletti
            dalla quale i tuoi vagiti
            esprimono bisogni d'amore e d'attenzioni.
            Crescendo poi negli anni verdi
            il letto tuo ritorna tana,
            sul quale puoi fantasticare,
            fare progetti arditi, sognare l'amore,
            piangere sulle tue prime delusioni.
            Nella maturità il tuo lettone
            viene condiviso con la persona amata,
            dolce giardino, dove raccogli frutti
            pieni di nettare d'amore.
            Tana e rifugio se chiudi la porta
            puoi raccogliere te stesso
            leccarti le ferite,
            a volte inferte dalla vita,
            a volte provocate dalla tua stessa stupidità.
            Ultima tana è quando ti reclama
            la nemica morte
            aneli d'essere nel tuo letto a casa
            fra le tue cose amiche,
            dopodiché la fredda terra
            sarà la tua dimora.
            Marisa Marimare
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              Scritta da: Marisa Marimare

              Ubriaca di dolore

              Confusa nei pensieri
              barcollo nelle vie
              in cerca di una verità
              in cerca di una gioia
              in cerca di un emozione.
              Speranza vana
              vacua come bolle di sapone,
              fragili lacrime avvolte di vino
              hanno un dolore profondo
              una radice di assenzio
              amara vita, amara morte,
              non esiste lucidità
              non c'è l'orientamento
              la pietra angolare,
              sono ubriaca di dolore
              ne ho bevuto troppo!
              Marisa Marimare
              Composta giovedì 29 aprile 2010
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