Il volo

Volo notturno.
Un leggiero sbatter d'ali convulso,
tra penombra e luce.
Così riecheggia sui miei pensieri
il ricordo confuso di tanti gesti.

La luce e lì, chiara e accecante.
La piccola farfalla si muove con audacia,
tra mille insidie.
Ma solo di rado capita di scorgerla,
e nei modi in cui non si è soliti sperare.
Il solo nominarla,
induce speranza,
nel suo cullare,
la salvezza tanto sospirata.
E adesso che è vicina,
il suo calore soffia,
contro le sue esili ali.
La sua pienezza:
attrae e impaurisce,
il suo candore acceca.

Come satelliti.
In attesa che il destino si compi,
tra sogni e paure,
tra ilarità e oblio,
nel purgatorio della vita.
Sono confinati tutti i pensieri,
più sfuggenti.
Nell'attimo ancora temuto,
di divenire: felicità.
Giuseppe Amenta
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    L'eternità

    Se fossi una stella,
    e nei miei occhi brillasse la luce,
    che in sé racchiude
    i misteri dell'infinito.
    Potrei allora con un solo batter di ciglia,
    attraversare ere.
    E viaggiare oltre i confini
    dello spazio e del tempo,
    per poi stanco e solo scoprire,
    che tutto il senso
    di questa nostra esistenza.
    È proprio quello di non avere senso.

    Se fossi una stella.
    E i miei occhi potessero vedere,
    ciò che a nessun altro,
    è concesso di vedere.
    Perché attraverso essi
    il tempo,
    mi sembrerà scorrere più lento.
    Potrei fermarmi ad ascoltare,
    lo scandire interminabile del silenzio.
    Per poi ritrovarmi a brillare,
    anche quando:
    sul mondo,
    non ci sarà più nessuno
    a potermi osservare.
    Giuseppe Amenta
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      Amiche

      Ancora sull'onda dei ricordi indugio,
      scaldandomene il pensiero.
      Mentre sento,
      scivolare come un fremito
      il distillare dell'oblio.
      Che vano e sperare trattenere.
      Ma quando del tempo,
      che trascorso vediamo,
      cancellarne memoria.
      Rimarrà solo l'alone,
      della nostalgia
      che ora sento.
      E, l'immagine chiara,
      dei vostri sorrisi.
      Giuseppe Amenta
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        L'attimo
        Uno sguardo.
        E poi scivola via da addosso,
        il pensiero.
        Che qualcosa comunque rimane:
        per l'idillio di un attimo,
        il sospiro di un fremito.
        Che abbatte i sigilli e fa breccia lì:
        Dove il tempo non scorre,
        il sole non tramonta,
        la paura non giunge.

        Basterebbe la semplicità di un gesto,
        perché l'incantesimo perduri.
        Ed invece siamo sempre un passo oltre,
        sempre al di là delle cose.

        Sembrerebbe che solo la sua luce lo sarebbe:
        verità,
        squarcio meraviglioso.
        A volerla trattenere in me,
        che la sua non sfiori:
        per l'attimo che in sé sa di eterno.
        Giuseppe Amenta
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