Le migliori poesie di Gio Evan

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Pensavo si dovesse solo correre
correre e basta,
è questo che ho imparato a scuola
correre per entrare in classe in orario
correre per consegnare il compito in tempo

pensavo che si dovesse fare questo
solo questo,
così mi hanno educato a casa,
correre, se vuoi diventare il primo
e correre per non farsi prendere mai

pensavo fossimo fatti di corsa
di solo corsa,
è questo che mi hanno insegnato a lavoro
correre per raggiungere traguardi più alti
correre per non lasciare tempo agli altri

ma io, accanto a me
ho trovato anche una vita lenta
una vita che a volte si stanca
a stare al passo con chi corre

una vita che ha anche bisogno
di piccole pause
di cene a lume di candela
panchine vista tramonto
libri che parlano di cuori

ho trovato davanti a me
una vita che vuole anche il tempo
di fermarsi un po'
per vedere quanto cuore ancora
gli batte dentro.
Gio Evan
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    Amica mia
    se ti senti triste
    chiamami
    che sia mezzogiorno
    che sia mezzanotte
    ricorda,
    preferisco stare sveglio con te
    che dormire scomodo
    tra i presentimenti atroci

    amica mia
    se perdi
    tu chiamami
    che io ti porto a festeggiare qualcos'altro
    guarda che cielo pulito oggi
    guarda il mare, sembra una piscina
    che bella quella madre che abbraccia il figlio
    guarda quei due, si baciano davanti a un caffè
    ti ricorderò, amica mia
    che c'è sempre un punto di vista
    degno di festa

    tu chiamami, amica mia
    che io non ci metto tanto
    a spiegarti
    che perdere non è fallire,
    perdere è solo
    vincere alla prossima

    amica mia
    se stai vivendo momenti di merda
    periodi tosti
    giornate tristi
    tu chiamami, a qualsiasi ora
    ci beviamo un vino insieme
    da lontano.
    Gio Evan
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      Viaggiate

      Viaggiate
      ché sennò poi
      diventate razzisti
      e finite per credere
      che la vostra pelle è l'unica
      ad avere ragione,
      che la vostra lingua
      è la più romantica
      e che siete stati i primi
      ad essere i primi.

      Viaggiate
      ché se non viaggiate poi
      non vi si fortificano i pensieri
      non vi riempite di idee
      vi nascono sogni con le gambe fragili
      e poi finite per credere alle televisioni
      e a quelli che inventano nemici
      che calzano a pennello
      con i vostri incubi
      per farvi vivere di terrore
      senza più saluti
      né grazie
      né prego
      né si figuri

      Viaggiate
      ché viaggiare insegna
      a dare il buongiorno a tutti
      a prescindere
      da quale sole proveniamo,
      viaggiate
      ché viaggiare insegna
      a dare buonanotte a tutti
      a prescindere
      dalle tenebre che ci portiamo
      dentro.

      Viaggiate
      ché viaggiare insegna a resistere
      a non dipendere
      ad accettare gli altri non solo
      per quello che sono
      ma anche per quello che non
      potranno mai essere,
      a conoscere di cosa siamo capaci
      a sentirsi parte di una famiglia
      oltre frontiere, oltre confini,
      oltre tradizioni e cultura,
      viaggiare insegna a essere oltre.

      Viaggiate
      ché sennò poi finite a credere
      che siete fatti solo per un panorama
      e invece dentro voi
      esistono paesaggi meravigliosi
      ancora da visitare.
      Gio Evan
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