Scritta da: Gabriella Stigliano

Al fanciullo Elis

Quando il merlo nel nero bosco chiama, Elis
questo è il tuo tramonto.
Le tue labbra trincano la frescura della azzurra sorgente.

Lascia, quando la tua fronte lieve sanguina,
le antiche leggende
e l'oscuro significato del volo degli uccelli.

Ma tu con tenui passi entri nella notte
piena di tralci purpurei
e tu più bello muovi le braccia nell'azzurro.

Un roveto risuona
dove sono i tuoi occhi lunari.
Oh, da quanto tempo, Elis, sei morto!

Il tuo corpo è un giacinto
in cui un monaco immerge le ceree dita.
Una nera caverna è il nostro silenzio.

Ne fuoriesce talvolta un mite animale
lungamente abbassa le pesanti palpebre.
Sulle tue tempie sgocciola nera rugiada,

L'ultimo oro delle tramontate stelle.
Georg Trakl
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    Dove cammini

    Dove cammini si fa autunno e sera
    Azzurro animale che sotto alberi suona
    solitario lago di sera.
    Dove cammini si fa autunno
    gli alberi cambiano d'improvviso colore
    la sera diventa dorata
    poi s'incendia
    l'aria si fa malinconica e dolce. Lo so perché sto camminando verso di te, con te, insieme a te.
    Georg Trakl
    Composta lunedì 2 novembre 2009
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