L'Impazienza, è l'unico maestro in grado di insegnarci il valore del tempo, l'importanza dell'attesa, e la grande ricchezza che vibra tra il desiderio e il suo realizzo.
L'Impazienza ti dilania l'anima ma al contempo ti spiega il valore intrinseco di ogni sogno, senza il suo parlare non avresti mai misurato i tuoi desideri.
Ringrazia l'Impazienza, attraverso i suoi occhi ti riconoscerai Uomo dai passi certi.
Il tuo sorriso non è nel vivere che tocchi, il tuo sorriso è nell'armonia d'intenti con la tua stessa anima.
Segui la scia leggera di un vento che non ha dimensione ma solo fulcro vivo nel tuo cuore pulsante.
Il puro sorriso dimora già nel intimo pensiero del tuo segreto cercare e ti accompagnerà dal primo all'ultimo respiro;
Nella ricerca infinita che tu crederai rivolta alla tua sola felicità, troverai ad attenderti mille e più cuori che come te avranno affrontato lo stesso viaggio;
E in quel viaggio sarete messi di quel unico verbo che avrà eco:
Cerca il tuo sorriso.
Cercherai... Come il respiro cerca l'aria Come un fiore cerca il sole Come il mare cerca la propria spiaggia Così tu cercherai il tuo sorriso.
E nel cammino fatto nell'inseguir la gioia tu avrai sfiorato la tua altra dimensione.
Quando lancerai sentenze al vivere, sappi che il vivere ascolta e conserva ogni dire, e di quel tuo proferir parola te ne chiederà conto. Sia attento il tuo parlar al prossimo perché il mal detto sarà il tuo solo verdetto.
Quando seminerai zizzania nei campi del vicino, sappi che la zizzania e un seme leggero che danza tra venti più svariati. Se non vuoi che la zizzania infesti i tuoi campi, non spargerne seme.
Quando infliggerai pena, sappi che sotto lo stesso giogo cadrà il tuo passo. Negli occhi di chi merita il tuo diniego osserverai il riflesso del tuo domani. Ascolta l'anima quando la ragione malevolmente conduce.
La vita è quel fiume che sempre scorre, la sua corsa potrà essere fluida o pesante dipenderà da te.
Trascinerai con te il peso delle parole dette e quello delle parole non dette, sino a quando il tuo parlare non sarà proferito dal cuore.
Solo le parole innalzate dal caldo focolare del tuo corpo freddo avranno ali per elevarsi oltre il corso del tuo fiume.
Scorrerà fluido il tuo fiume solo quando il dire sarà figlio del cuore.
Tra le mani un biglietto: "È un viaggio severo" ti fu detto.
È così iniziasti il cammino che non eri neppure un bambino, e nelle orecchie ancor quel dire: "È un viaggio severo, non ti posso mentire".
Sentisti il cammin divenir pesante mentre eri semplicemente un viandante, e quando prono al ciel saggiasti terra, ancor di quella voce ascoltasti favella: "È un viaggio severo, ma questa è la tua guerra".
Sollevasti membra facendo leva sulla tua tempra, caparbio occhio avevi ma poco in verità vedevi, e quando trappola fu tesa, tu prima di cader cercasti presa.
La notte era buia e soffocante, e tu eri solo un triste viandante fu allora che ascoltasti il vero canto di quel cuor che avei cercato tanto:
"È un viaggio severo, ma è in te quel sentiero, camminerai affranto stretto al tuo solo pianto, e tra lacrime e dolore raccoglierai il tuo primo fiore.
È nello sciogliere il mistero tu avrai inver trovato il tuo sentiero quello che abita ogni cuore, ma che chiede viaggio per far riconoscer Amore."
Se lo chiedo al menestrello, lancia in aria il suo cappello. Se lo chiedo al farmacista, mi diventa un po' un artista; Se lo chiedo poi al monello, non lo sa neppure quello.
Del futuro stranamente, non mi sanno dire niente.
Sarà vero pure questo il futuro è un po' indigesto, sullo stomaco ci resta quel che non rimane in testa.
Il futuro è un manifesto che ti vuol tener desto, ma se è troppo nella mente ti dimentichi il presente.
Il futuro che verrà sarà bello? Chi lo sa?
Mi risponde il menestrello intonando uno stornello:
Son felice di abitare il presente in riva al mare e del mio futuro sò, che riavrò quello che ora dò.
Vedrai per davvero solo dopo aver saggiato dei frutti del vivere dolci o amari non importa fermenteranno in te sino a maturarne il giusto vino. L'unico che sarà in grado di inebriarti.
Con "il cuore" ti dissi vivrai e di quella antica profezia oggi potrai saggiarne i frutti.
Non confonda il tuo vedere, ciò che ora l'anima scorge, nel silenzio del suo essere luce saprai condurre i tuoi passi, dove vive il sole pulito dell'amore.
Comprendi la varia natura dell'essere, le mille sfumature di un anima saranno il tuo abito migliore, e del suo canto tu canterai con mille voci.
Guarda negli occhi, quegli occhi che non hanno cuore, ma solo anima nell'anima, e vola alto laddove il sole avrà costruito giaciglio.
Tra le braccia di un nuovo vivere riconoscerai il tuo passo.
È buona cosa, lasciar all'offesa lo spazio per far dilagar parola, affinché in quello stesso mare affoghi.
È buona cosa, lasciar all'offesa l'intero cielo, affinché sol del suo volo si scorga, ed il giudizio solo lei colga.
È buona cosa nel subir offesa, non cader nella trappola tesa che vorrebbe sguainar spada alla difesa;
L'offesa è una spada tesa, non accettar impresa per una terra già presa.
L'eco dell'offesa arrecata nella valle del silenzio, raddoppierà il cordoglio nella sorniona montagna, che disturbata da quel molesto dire, apprezzerà della valle il suo non voler interloquire.
Quando alle porte del tuo castello, busserà nemico armato, basterà non schiuder porta del suo ulterior bussar poco importa.
È nell'offesa la pretesa e la trappola tesa, non aprirai castello per un inutil duello.