Albano e Romina

Ricordo sottile del tempo passato
leggiadrìa emotiva, racconto d'amore
che prima brilla e poi è staccato
oggi Albano e Romina, un unico cuore.
Eccelso soggetto la loro musicalità,
immensa canzone: la felicità

non voglio parlare del loro amore
neanche della loro canzone il sapore
con semplice tremore io devo ricordare
le loro empatiche emissioni televisive
struggente avventura degli atti separativi.

I due mirabili artisti cercano con compassione
di far abbracciare anime dislocate per separazione
che la vita produce senza nessuna considerazione
e questa, molto emozionante azione
bravura bella è fatta con passione,
solleva una sfumatura d'ammirazione
giustifica la nostra piena ovazione.
Aurel Rottman
Composta venerdì 12 febbraio 2016
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    La poetessa Alda Merini

    Il suo sorriso appena schiuso
    Nasconde il suo linguaggio lieto
    Che rimane chiuso
    Perché il suo cuore di amore pieno
    Naviga tra le stele e diventa alieno

    Amico che della poesia sei scaldato
    e sempre infastidito da un'espressione speciosa
    Ascolta Alda e il suo vocabolo dal cielo estratto
    Un gioiello magnifico una cosa preziosa
    Elegia della galassia Merini che s'è allontanato

    Un poeta di musica innamorato
    Che ha giustamente trovato la sua vocazione
    Ha recato un significato
    Una certa bellezza della sua espressione
    Piena di fuoco e pieno di passione

    Per lei non c'era un tempo passato
    Ne anche ancora un tempo futuro
    Viveva felice soltanto un istante
    Quello che marca, della vita il buono augurio

    Follia che stringe l'anima o forse una malinconia
    Un ape furibondo che cerca il fiore
    Il fiore d'amore; e che piena di frenesia
    Se n'è andata lasciando il suo cuore
    e il regalo della sua poesia

    Non cercava il danaro
    Piuttosto un volo d'Icaro
    e ha scelto il suo sentimento
    Come il suo ultimo monumento
    Sparpagliato di fiori e di amori.
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      Dico a voi quest'uomo ben nato
      Da me, poeta, si è innamorato
      E cio se senta ampiamente chiamato

      A farvi saper'la mia comedia
      Con arte piu da me, degna
      E ampio e sottile la sua rassegna

      Dinanzi a voi in salti sbaldisce
      Si ferma solo quando vi spieghe
      Tutte, delle mie righe, le pieghe

      {(Fine dell'inferno) Dante}

      Tanto ch'io vidi delle cose belle
      Che porta il ciel, per un pertugio
      tondo
      E quindi uscimmo a riveder le stelle.
      Aurel Rottman
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