Scritta da: Anonimo Anonimo
Frani in me come sassi spinti giù dalla burrasca,
nevica nel mio essere,
ma non con quella felicità che ci si aspetta,
sei impervia e violenta come vento al largo.
S'infrange su di me il tuo scirocco,
caldo e impetuoso mi modella,
come dune di sabbia...
immagina,
tu mobiliti tutti quei minuscoli granelli
con la tua caparbietà.
Nel deserto tutto è mutevole
spinto dalla forza invisibile,
quanto vorrei affidargli le mie parole
così riuscirei a sussurartele,
dolcemente come un soffio,
e ti vedrei sporca di quella sabbia,
infetta dal mio morbo che per te non trova cura.
Invocherei,
come antichi sciamani, demoni e entità
per riempirti di magia e affascinarti,
tormentato dal tuo sapore,
i miei sensi vagano
senza pace,
impregnati del tuo odore.
Ho saputo raccogliere la tua essenza
e ora la conservo,
conservo il tuo odore
in ancestrali ampolle,
figlie dell'alchimia,
pronte a essere usate nella malinconia.
Anonimo
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    Giornate grigie, rianimano trascorsi sentimenti,
    bagnano di malinconica tristezza ogni parte dell'essere,
    come stagioni piovose sull'incontaminate terre selvagge;

    Terre pure ed immacolate,
    come la tua pelle mai sfiorata;
    il ritmo dei tuoi sospiri, antiche danze di tribù dimenticate;
    ridenti parole, calde come il sole di campi estivi, macchiati dal rosso dei suoi dolci tulipani.

    Un cielo terso privo di pensieri;
    una calda coperta, che asciuga il fradicio cuore annegato, nel triste inverno di questa mattina.
    Anonimo
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      Resurrezione

      Inquietudine silenziosa,
      desolante attesa
      in un assente presenza,
      di mille ricordi
      di un uomo infelice
      indurito dal tempo;
      risorge dal buio
      di dolori sepolti
      tra finti sorrisi
      tra giovani rughe,
      l'innocente sorriso
      mi ha ridato la vita,
      il gioioso vagito
      ha spazzato le nebbie.
      Anonimo
      Composta martedì 13 maggio 2014
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