E lascio le mie impronte sulla sabbia, il mare al mio passaggio le cancella, recito il copione di una vita piena, vuota, mai rassegnata. E siamo un po' tutti comparse, chi burloni, chi per farse, chi ride e chi piange, ma siamo noi anime di sangue. Avanti, si recita, è si va avanti per molto tempo, per anni, chi del bene fa il fulcro vivo, chi invece del male fa il mito. Ingoio lacrime senza rumore che graffiano l'anima e il cuore, sfioro col mio dito il tuo ricordo ma scivolo in silenzio verso il fondo...
E mi illumino di te prendo luce dal tuo cuore come un faro nella notte fa strada nel mio amore. L'immenso è il mio silenzio lo spazio senza tempo il volo di un sorriso rimane ben inciso. La nebbia si dirada nel sole del mattino, i grilli sono in festa e tu nella mia testa. Capisco che mi lasci capisco che ci soffri capisco questo amore capisco che devo andare...
La tua delicatezza è carta vetrata che passi sulla mia pelle, l'infrangersi del cristallo del mio cuore che hai provocato sbattendo la porta, la tua delicatezza è una mandria impazzita di bisonti che ha calpestato la mia anima, un fuoco che brucia i sogni, il domani ucciso, sepolto dentro te...
Morire appena un attimo prima di aver sfiorato la tua bocca, sentire il tuo profumo nell'aria e non poterti dire "ti amo" la malattia dell'amore ci separa... io resto qui...
Dolce colore del cielo, luce del mattino, soffio del cuore, silenzio dei pensieri, ma dove sei anima mia? Nel domani che verrà, nel dopo che non sa, nel fiore del destino, nei petali sparsi sul tuo cuscino... Nel giorno del silenzio, nell'amore senza tempo, nei dubbi e le incertezze, nella frasi mai dette e in quelle maledette, dove dorme una crisalide aspettando di aprire le sue ali volare anche solo per un giorno... io aspetto te domani...
Tante poesie scritte col cuore per farti capire che c'era l'amore, tante strofe baciate dal sole per inventarmi messaggi d'amore, tante lacrime cadute dal cielo per scandire il tempo che ero, tanti ricordi in fila li ho messi per aspettare che tu ritornassi, tante emozioni entrate nel mare affogate, annegate lasciate andare, tanto tempo perduto a capire quello che il tuo cuore anelava a non dire. Ora il tempo è scavato nel tempo, ora il giorno non ha contrattempo, ieri eri solo nel buio con me, oggi sei solo nel buio di te.
Padrona del vento non ho pentimento, cammino tranquilla tra monti e colline non c'è stagione che fa opposizione. Padrona del vento accarezzo le foglie di nulla vestita giro la vita passando le soglie sbattendo le porte creo scompiglio in un batter di ciglio. Io sono forza per nulla impaurita sfido i mulini di un'intera vita, giro nei boschi, nei campi, nelle vie a me si ispirano mille poesie. Non pensate che io sia presuntuosa non è per dispetto che faccio le cose, ma sono in cerca di una vela spiegata da spingere ancora finché c'è vita.
Come un ramo perduto, dal vento celato, dal mare rubato, cerchi aiuto, così io attendo, che il tuo dolce cuore riprenda fiato, per mai più morire... Le parole che vorrei dire le scrivo su un foglio di luna piena bianche come la neve fresca di aprile segnano il confine tra il dire e il fare... Pensieri posati sugli aghi di pino staccati dai rami in un grigio mattino, silenti si spingono fino alla terra per far rinascere il giorno col sole d'argilla. Tu vento dorato che vieni dal nord, tu soffio fatato che porti un ricordo, tu estasi e angoscia mescoli dolore, tu sogno di un sogno chiamato amore...
Lui che lenisce le ferite, appiana la tempesta dei pensieri, con il suo fare lento ci travolge, ci sconvolge ci culla... e poi perché? Per farci metabolizzare ciò che siamo da sempre...