Scritta da: Silvana Stremiz
Mai fidarsi dei trapezzisti: ti mollano all'ultimo momento.
dal film "Il favoloso mondo di Amélie" di Jean-Pierre Jeunet
Mai fidarsi dei trapezzisti: ti mollano all'ultimo momento.
In quel momento, mi trasformai da una ragazzina con davanti a sé il vuoto in una persona con uno scopo. Vidi che essere una geisha poteva essere un gradino per qualcos'altro. Un posto nel suo mondo.
È questo il bello dell'amicizia: capire le esigenze dell'altro ed esaudirle prima ancora che te lo chieda.
Minnie: Anche lei è così?
Sergio: Così come?
Minnie: Come loro, come lui insomma.
Sergio:... addolorato?
Minnie: Nooo... gay...
Sergio: Gay io? Noo. Io sono frocio!
Minnie: Ah ecco... Ma non è la stessa cosa?
Sergio: Sì. Ma io sono all'antica.
Lo sa che mescolando parti uguali di benzina e succo d'arancia congelato si può fare il Napalm?
[Chuck e Dan sono finiti in prigione]
- Dan: Mio padre mi ucciderà...
- Chuck: Sei fortunato...
- Dan: Perché sarei fortunato? Perché mio padre mi ucciderà?
- Chuck: Mio padre non si arrabbia, se ne frega...
- Dan: Sì come no...
- Chuck: Per favore, se l'aspetta da me... Si infastidirà perché dovrà chiamare il suo avvocato... Dopodiché...
- Dan: È sempre stato così?
- Chuck: Sì, da quando sono nato...
- Dan: No, è assurdo... Neanche Bart Bass odia i bambini... è nel nostro DNA... La Disney ha fatto uno studio...
- Chuck: Lui mi odiava...
- Dan: Questo non ha senso...
- Chuck: Invece sì, se la sua adorata moglie è morta mettendomi al mondo...
- Dan: Non è stata colpa tua...
- Chuck: Dillo a lui... Sono convinto che a volte pensi che l'abbia uccisa io... Chissà, forse l'ho fatto...
A volte solo quando cala il sipario si tirano veramente le somme.
Che sia riguardo a chi vorremmo essere stati...
o riguardo a chi vorremmo poter essere.
O riguardo a chi vogliamo!
Perché un'amicizia basata sullo scontro finisce all'improvviso con una fuga? Si dice che scappiamo solo dalle cose che davvero ci spaventano.
Mio padre faceva sempre un gioco, in realtà non ho capito quale fosse fino al giorno in cui è morto. Il gioco di mio padre era farmi sentire sempre meno di lui, meno di lui, sempre meno di lui, qualunque cosa facessi. Lui poteva anche essere invisibile come essere umano, ma io dovevo essere meno di lui. Perciò se avevo dei buoni voti a scuola, ero una femminuccia perché non giocavo a football o... o se mi tagliavo i capelli come voleva lui, non erano abbastanza corti e se mi pelavo a zero, allora sembravo un matto... a quel gioco non ho mai vinto, mai. E se non riusciva a sminuirmi a parole... Sam, io non ti picchierei mai. Mai. Non voglio che tu sia meno di me, io ti voglio felice e tu non sei felice, né qui con me, né a casa con tua madre, né da solo, né da nessun'altra parte. Sei come ero io per gran parte della mia vita, Sam, te lo vedo negli occhi, mentre dormi, nel tuo modo di rispondere a tutto. Sei vivo a malapena. Però sai qual è la cosa stupenda? È che il cambiamento può essere così costante che non senti nemmeno la differenza fino a quando non cambia tutto... Può essere un processo così lento, che non ti accorgi che la tua vita è meglio o peggio finché non è diversa. Oppure il cambiamento può essere radicale e tutto è diverso in un attimo. È capitato così a me... Costruiamo questa casa insieme. Andiamo.
Non si può andare nel verso opposto ai nostri stati d'animo!