Hai mai provato a guardare oltre le parole
della persona che ti sta parlando?
Ad ascoltare anche i suoi gesti,
le sue espressioni, le sue insicurezze,
le sue certezze, il suo sguardo.
Provaci
e ti avrà detto
più di quello che le sue labbra avranno pronunciato.
Vincenzo Pietro Corsaro
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    Perché scriviamo? Cosa ci spinge a farlo?
    Certo l'uomo l'ha fatto sin dagli albori,
    aveva scoperto che era pratico e comodo.
    Uno scritto resta, non si cancella, non
    viene interpretato come una frase riportata
    che rischia anche di svanire in ricordi confusi.
    I grandi uomini hanno avuto l'opportunità
    di far conoscere le loro idee, le loro opere
    ed è stato un bene per l'umanità...
    cosa saremmo oggi senza quegli scritti?
    Le loro parole sarebbero giunte sino a noi?
    E noi... comuni mortali... perché scriviamo?
    Perché probabilmente abbiamo bisogno di
    sviscerare i nostri pensieri, belli o brutti,
    a qualcuno
    e un foglio di carta è il nostro primo amico
    a cui confidare i nostri sentimenti, affidare
    i nostri più intimi segreti.
    Ma perché poi decidiamo di pubblicarli?
    Di farli conoscere a tutti?
    Forse perché sappiamo che molti altri hanno
    i nostri stessi problemi... e rendendoli noti
    ci sentiamo meno soli noi e loro?
    Se così fosse, sarebbe un bel gesto...
    o forse perché poi in noi subentra un po' di
    vanità, un po' di competizione, una caccia
    sempre a maggiori consensi? Che poi se non
    li ottieni resti deluso?
    Uno scritto è uno scritto, può piacere
    o non piacere e poi, in fondo,
    la vita è ben altra cosa.
    Vincenzo Pietro Corsaro
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