Post di Giuseppe Cutropia

Nato giovedì 18 gennaio 1979
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Scritto da: Giuseppe Cutropia
"A lei". Se dovessi scegliere di vivere cento giorni senza te o una notte con te... beh, non esiterei a rispondere... una notte. Ma non perché la notte si fa l'amore... il giorno non disdegna due corpi che si amano. Scelgo la notte, perché posso correre da te. Scelgo la notte, perché è nel buio, che le anime si posso abbracciare... e questo abbraccio, non ha prezzo. Scelgo la notte, perché è in quel momento che i cuori si mettono a nudo, gettando a terra gli abiti della paura... quella di amare e di essere amati. Scelgo la notte, perché ti posso stringere, senza temere che qualcosa possa portarti via da me, da queste braccia che tremano... tremano? No, ma che dico... è un tripudio di emozioni, alla sola idea di poterti stringere al mio petto. La scelgo, perché il silenzio diviene complice di certi sguardi... che ti rapiscono anche l'anima. I miei occhi che si immergono nei tuoi, perdendosi... solo per non farne più ritorno. La notte... non è di notte che posso attendere che tu ti addormenti dolcemente? Ed è proprio in quell'istante, che tu diventi inerme ed io... senza alcun timore, posso finalmente sussurrare al tuo cuore... ti amo vita mia.
Giuseppe Cutropia
Composto lunedì 7 agosto 2017
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    Scritto da: Giuseppe Cutropia
    Eppure, se avessi scelto questa strada, oggi non potrei chiudere i miei occhi, e vivere tutto quello che ho nel cuore. Non potrei ammirare laghi azzurri, dove lo sguardo si perdeva estasiato. Non potrei assaporare quei scorci che ci facevano sognare... innamorare. Se avessi scelto questa strada, non potrei vivere l'entusiasmo di partire. Chissà per quali luoghi, per quali mete sconosciute. Ma che importa, eri lì con me. Tu, la mia unica compagnia, mia unica destinazione. Non avrei potuto desiderare null'altro, che sognare insieme a te, magari persi in un tramonto o ammirare insieme ciò che ti regalava un sorriso. E che, anche se per poco, ti faceva tornare bambina. Entusiasta di una vita che troppo spesso, dà poco e toglie tanto. Eppure se avessi scelto questa strada, oggi non potrei dirti grazie.
    Giuseppe Cutropia
    Composto giovedì 3 agosto 2017
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      Scritto da: Giuseppe Cutropia
      Narrazione di un dolore. Dolore, durante il mio cammino, ne avevo sentito la presenza. Quel tocco inesorabile che fa sentire quasi impotenti. Ma ora ne ho visto il volto. Ho sentito la sua stretta inesorabile, schiacciarmi il cuore. Di lui ho conosciuto la collera e la rabbia, quando compresi che fu complice di chi, aveva deciso di svendere i miei sogni. Di chi, senza alcuna pietà decise un giorno di uccidere il mio cuore. Eppure, ti rivedo ancora qui, in me. Il tuo sorriso risplendere, come una stella in una notte privata di quella pace che solo il tuo abbraccio sapeva donare al mio cuore. Ancora sento quel dolce tuo respiro, guidare la mia mano sul tuo viso. Oh, il tuo volto, immutabile nella mia anima. Né il tempo né questo dannato dolore, potranno mai cancellarlo. Non potranno mai seppellire l'euforia quasi infantile di quando per la prima volta, tra mille facce sconosciute, si rivelò a me, regalandomi il suo dono più prezioso il tuo sorriso. Ed io ora, lo custodisco nel profondo della mia anima.
      Giuseppe Cutropia
      Composto venerdì 4 agosto 2017
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        Scritto da: Giuseppe Cutropia
        Sai perché amo il tuo sorriso? Per due ragioni. Lo amo perché... beh, è il tuo. Ma lo amo, perché la prima volta che l'ho visto, anche il mio cuore ha sorriso con te. Lo ricordo come fosse ieri, e in quell'istante, ho realizzato che vederti felice, avrebbe reso felice me. Perché vederti sorridere, per me è stato come vedere il tempo fermarsi... fermarsi in un attimo di pura magia... la magia del tuo sorriso, di quella felicità che avrei voluto catturare, solo per potertela donare giorno per giorno... per il resto della tua vita. Quindi tesoro, sorridi... fallo sempre. Sorridi come solo tu sai fare. E se lo farai, non avrò più nulla da chiedere alla vita, se non saperti felice.
        Giuseppe Cutropia
        Composto sabato 21 novembre 2015
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          Scritto da: Giuseppe Cutropia
          Angelo mio, io non sono qui unicamente per scriverti d'amore... sono qui per parlarti della vita... si, perché tu per me lo sei... la mia vita. Sono qui per dirti che tutto di te mi uccide... perché amore mio... se non l'avessi capito, io vivo per te ma muoio anche. Muoio nel desiderio di consumare la tua pelle, setoso velluto che avvolge i miei baci, col suo seducente profumo che i miei sensi fa impazzire. Muoio nell'irrefrenabile voglia di assaggiare le tue labbra, morbidi e sensuali petali di rosa. Amore... muoio, si nella bramosia di vestirmi delle tue mani, paradiso per il mio volto. Queste mani... estensione di un corpo che vorrei abitare per l'eternità. Viverlo nella sua sensualità, nell'armonia delle sue forme. Se mi chiederai di parlare della bellezza... inizierò dandole un nome... il tuo, angelo mio.
          Giuseppe Cutropia
          Composto sabato 21 novembre 2015
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            Scritto da: Giuseppe Cutropia
            Domanda al mare cosa sia per lui la bellezza, e ti risponderà il chiarore della luna che ogni notte si riflette tra le sue onde. Domandalo al cielo, e ti risponderà le stelle che lo illuminano in una meravigliosa cornice. Ora, domandalo a me... chiedimi cosa sia la bellezza... ed io ti dirò che non esiste chiarore più seducente del tuo viso. Che non vi è stella più ammaliante dei tuoi occhi. Chiedimi cosa sia per me quella bellezza che ti lascia pietrificato, incapace di distogliere lo sguardo... e ti dirò che sei tu, angelo mio. Prova a guardare i miei occhi, per un istante... e l'unico riflesso che vedrai, sarà quello del tuo volto. Osservali ancora... non puoi non vederlo... non puoi non vedere che muoiono per te... solo nell'attesa di potersi perdere nel tuo sguardo... di poter annegare in questo oceano che sono gli occhi tuoi, invidia del più prezioso tra gli smeraldi. Questi miei occhi, ciechi al mondo ma che vedono solo te... che ti venerano... tu, unica dea di quel tempio che è il mio cuore... a tutto lo sguardo di un uomo può abituarsi... ma alla tua bellezza, alla tua sensualità, al tuo fascino che rapisce... cielo... no.
            Giuseppe Cutropia
            Composto sabato 21 novembre 2015
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              Scritto da: Giuseppe Cutropia
              Innumerevoli capolavori Dio ha creato... ha donato al mare tramonti che potessero dipingerlo di caldi colori, pennellate in grado di offrire al cuore di chi lo contempla, sfumature di infinite emozioni. Ha donato al cielo manti stellati, affinché chi lo ammiri nelle sue notti, possa perdersi nei propri sogni. Al mattino, ha donato quella fresca brezza, che prende vita tra profumi di campi fioriti. E all'uomo... all'uomo ha donato il suo miglior capolavoro... la donna. Una donna che con un suo sorriso, è in grado di donare colore alla cuore di un uomo. Che con un suo sguardo, può illuminargli la vita... rendendola un meraviglioso sogno senza fine. Una donna, che ha in sé la fragranza di un fiore appena sbocciato. Profumi inebrianti, che accarezzano l'anima di un uomo, come fosse dolce brezza mattutina. La donna... un capolavoro che racchiude in sé, tutto il fascino del creato. E quando un uomo ha la fortuna di poter amare una donna per ciò che è... quando nei suoi occhi, vede la bellezza della sua anima... quando sente il suo amore crescere giorno per giorno, a discapito del tempo che lascia tracce del suo passaggio... quando prova tutto questo... è come se stringesse tra le braccia il proprio angolo di paradiso.
              Giuseppe Cutropia
              Composto giovedì 19 novembre 2015
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                Scritto da: Giuseppe Cutropia
                Non ti dirò che ci sarò per sempre... ma se ti girerai, mi troverai sempre. Non ti dirò che avrò sempre del tempo... ma se ne avrai bisogno, lo troverò sempre, rubando tempo al tempo stesso. Non ti dirò che sarai sempre nei miei pensieri... ma che sarai sempre il mio unico pensiero. Non ti dirò che sono qui per un vero perché... ma che tu sarai sempre il mio unico perché. Ti dirò che un giorno andrò via... ma in quell'istante stesso, tornerò indietro nel mio cuore. E lì ti troverò... importante più che mai. Amore... non ti dirò che ti amerò per sempre... ma che per sempre il mio amore tu avrai.
                Giuseppe Cutropia
                Composto giovedì 19 novembre 2015
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                  Scritto da: Giuseppe Cutropia
                  Fa freddo... c'è il sole, ma quanto freddo nella mia anima. Mi son perso in lei... nei suoi sentieri, ben conosciuti al mio cuore. Ho cercato tracce di te, del tuo passaggio... di quando in quelle notti solitarie, ti dilettavi a passeggiare per le vie della mia anima, quasi a volerla tormentare. Si... quando pure i miei sogni cedevano il passo al tuo volto, di quando i miei pensieri portavano il tuo nome. Mi son perso in questi sentieri, ormai innevati... nessuna traccia appare più visibile al mio sguardo. Quanto è freddo questo luogo. Ma so... so dove trovare riparo, dove un tiepido calore potrà scaldarmi. Si, lo so... nel mio cuore. Luogo sacro, tempio innalzato a te e dove tu dimori. Si... lì ti troverò. Perché da questo cuore, non andrai mai via. Ed io potrò giacere accanto al focolare in cui arde questo mio amore per te... fuoco perpetuo.
                  Giuseppe Cutropia
                  Composto mercoledì 18 novembre 2015
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                    Scritto da: Giuseppe Cutropia
                    Era un giorno d'inverno... sì, uno di quei giorni dove il freddo mi gelava il cuore, e dove la pioggia scendeva risparmiando il mio corpo, ma che inesorabile... bagnava la mia anima. Era uno giorno d'inverno... uno di quei gelidi giorni, dove altrettanti freddi sguardi mi passavano accanto, incuranti di chi io fossi, occhi indifferenti che vedevano solo un viso sporco e un corpo sciupato, giacere sul ciglio di un marciapiede... senza soffermarsi sulla mia anima, un'anima affamata d'amore. Il mio sguardo stanco era rivolto alla mia solitudine, e poi ad un tratto... una ombra si accostò a me. Arrivasti zampettando, spaurito, col tuo corpo così simile al mio, sporco e denutrito. I miei occhi cercarono i tuoi sotto quel manto scuro, e in essi videro la tua anima... un'anima affamata anch'essa d'amore. Appoggiai la mia mano stanca sul tuo capo, una mano povera ma allo stesso tempo così bisognosa di dare e ricevere amore... un amore che da quell'istante, abbiamo condiviso nei nostri giorni d'inverno. Quello stesso inverno ormai scaldato dal tepore dei nostri cuori. Due solitudini che da quel giorno d'inverno, mutarono in una fedele compagnia... portando la primavera nei nostri cuori.
                    Giuseppe Cutropia
                    Composto martedì 17 novembre 2015
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