Scritto da: Carlo Tracco
Vedo le ciglia, il cipresso, laggiù a fondo nel mezzo della vallata, la siepe e il mio vero amplesso! Urla strilla il mare, canta già la cicala e al nord il maestrale. Soffiamo dentro l'uno alla bocca dell'altro e ci agitiamo come una nave pirata, nel mare incontro gli scogli in burrasca. Il capitano Achab e la chimera Moby Dick e nel frangiflutti del nostro animale istinto di pescecane marea salmastra. Sudore, umore, amore, uomo, donna, natura non velo d'alcuna opposta semantica dicotomia cultura, solo questo nella lampada che guarda col pagliaccio pupazzo noi nella stanza. Archetipo del bambino innocenza nella taverna ubriaca dei nostri umori. Di che è fatta, la cieca istintiva natura istinto natural dell'uomo di riproduzione Divinità arcaica a cui non c'è' una spiegazione. Della prima mia volta congiunto alla femmina sua essenza questo è il memento: Nel morire e vivere, nell'amore e odio di Catullo o Virgilio, Freud Jung o Platone, siamo uomini tutti colpevoli d'amare peccato.
Composto martedì 12 maggio 2009

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    Scritto da: Carlo Tracco
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    A Chiara.

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