Post di Alessandra Lima

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La mia anima vuol essere arpeggiata, nelle sue tante corde, con tocchi leggeri. Ciascuna di esse ha un suono diverso. Intrise di tenerezza, malinconia e speranza. Non importa essere musicisti per essere in grado di suonare quelle giuste ma bisognerebbe essere dei buoni ascoltatori per registrare e leggere le mie note sul pentagramma della mia persona. E poi, suonarle, come fosse il risultato di una melodia finita nel suo genere, infinita per le emozioni che lascia trasmettere.

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Incidi dentro di me con l'inchiostro del tuo amore, che come gocce di un sanguinante cuore tocca il mio petto. Questo, come un foglio, si sporcherà lasciando il sapore d'eterno.
Scrivi dentro di me, non parole d'amore ma nobili carezze che abbiano un sapore agrodolce, perché mischiate al timore e ai battiti.
Il mio cuore è stanco dal peso di una corazza che ha bisogno di carezze...
Registra dentro di me note musicali, che suonino sonorità giammai udite.
Lascia che formano il pentagramma della mia anima, da accordare al tuo, per dar inizio alla musica più inaudita ed astratta.
Noi, musicisti inebriati dal calore e dal profumo dei nostri corpi, sapremo intenderla.

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Ad ogni tramonto il cielo si veste di colori diversi. Con le sue molteplici tonalità ci consente di catturare, contemplare ed insegnarci una cosa: notare il dettaglio nella grandezza.
Sono quei particolari a costituirne l'essenza, purché lo sguardo di chi osserva sappia immedesimarsi e lasciarsi guidare, a suon di pensieri, sull'immenso tragitto delle sue sfumature.
Un po' come occorrerebbe fare con le persone. Siamo cielo, scalfiamo l'anima di chi ci ammira coi nostri colori.