Scritta da: Giovanni Battista Quinto
Internet ha dato voce a milioni di "ignoranti titolati", che nella loro falsa umiltà criticano chi non sa scrivere sottovalutando le grandi stronzate che essi stessi scrivono!
Composta giovedì 27 luglio 2017
Internet ha dato voce a milioni di "ignoranti titolati", che nella loro falsa umiltà criticano chi non sa scrivere sottovalutando le grandi stronzate che essi stessi scrivono!
Ci sono più occhi su uno schermo che occhi negli occhi, siamo tutti connessi ma abbiamo poca connessione con chi ci sta vicino. Aggiorniamo status e siamo avari di abbracci, di parole, di presenza. Siamo tutti connessi e nonostante questo siamo tutti un po' più soli.
La rete sociale - virtuale - offre ciò che desiderano la maggior parte delle persone: emergere dalla nostra solitudine, non sentirsi abbandonati, ma avere un po' d'importanza, contare qualcosa. Il mondo digitale è invitante, ma il prezzo da pagare è alto in termini di privacy. Basta un nome e cognome ed i giochi son fatti.
Ormai tutti abbiamo internet sui cellulari, ma non sempre controlliamo quando riceviamo o inviamo agli amici, se si tratti di notizie false oppure notizie vere, perché una volta lanciate queste fake news diventano catene virali che servono principalmente a creare allarme tra le persone. Quindi se ricevete messaggi di questo tipo, non credete a tutto ciò che leggete, purtroppo dietro a tutto questo c'è una massa di cretini che si divertono alle nostre spalle.
Facebook imprigiona l'anima per rendere difficile e impossibile la convivenza.
Oggi questo tipo di super comunicazione Facebook sembra destinato a morire per non capire e capita di sparire.
Facebook sembra aggiungere spazio sottraendo tempo. Il tempo non viene mai controllato, ma imprigionato e condizionato come fosse utile spazio.
Il social più empatico comunque rimane sempre il dialogo.
Ma quelli che fanno girare le "bufale", con tanto di foto truccate per rendere più veritiere le notizie allarmando i social e whatsapp, sono deficienti, cretini o malati di mente? Io li manderei di corsa a fare i lavori socialmente utili e delle sedute da un bravo psicoterapeuta pagate di tasca loro, così imparano a comportarsi da persone responsabili.
A seguirti sono capaci tutti, il difficile arriva quando devono anche starti dietro.