Un uomo

Frasi dal Libro:Un uomo

Questo autore lo trovi anche in Racconti.
Autore:
Oriana Fallaci
Editore:
BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

Scritta da: Assunta De Rosa
Ti amavo, perdio. Ti amavo al punto di non poter sopportare l'idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, le tue colpe, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo con le spalle troppo tonde, le sue braccia troppo corte, le sue mani troppo tozze, le sue unghie strappate.
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    "S'agapò tora che tha s'agapò pantote". "Cosa significa?" "Significa: ti amo ora e ti amerò sempre. Ripetilo."
    Lo ripeto sottovoce: "e se non fosse così?" "Sarà così."
    Tento un'ultima vana difesa: "Niente dura per sempre, Alekos. Quando tu sarai vecchio e..."
    "Io non sarò mai vecchio."
    "Sì che lo sarai. Un celebre vecchio coi baffi bianchi."
    "Io non avrò mai i baffi bianchi. Nemmeno grigi." "Li tingerai?"
    "No, morirò molto prima. E allora sì che dovrai amarmi per sempre."
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      Scritta da: Marianna Mansueto
      Negli abbracci forsennati o dolcissimi non era il tuo corpo che cercavo bensì la tua anima, i tuoi pensieri, i tuoi sentimenti, i tuoi sogni, le tue poesie. E forse è vero che quasi mai l'amore ha per oggetto un corpo, spesso si sceglie o si accetta una persona per la malìa inesplicabile con la quale essa ci investe, o per ciò che essa rappresenta ai nostri occhi, alle nostre convinzioni, alla nostra morale; però il veicolo di un rapporto amoroso rimane il corpo e, se quello non ti seduce, qualcos'altro deve pur sedurti. Il carattere, ad esempio, il modo di vivere o di comportarsi. E col tempo avevo scoperto che neanche il tuo carattere mi piaceva molto. [...] Ma allora perché avevo avuto quell'impulso di correrti dietro, di abbracciarti, sentire i tuoi baffi contro la mia guancia, perché ora sentivo il bisogno di raschiarmi la gola e ricacciare indietro le lacrime?
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        Scritta da: Marianna Mansueto
        E forse il tuo carattere non mi piaceva, né il tuo modo di comportarti, però ti amavo di un amore più forte del desiderio, più cieco della gelosia: a tal punto implacabile, a tal punto inguaribile, che ormai non potevo più concepire la mia vita senza di te. Ne facevi parte quanto il mio respiro, le mie mani, il mio cervello, e rinunciare a te era rinunciare a me stessa, ai miei sogni che erano i tuoi sogni, alle tue illusioni che erano le mie illusioni, alle tue speranze che erano le mie speranze, alla vita! E l'amore esisteva, non era un imbroglio, era piuttosto una malattia, e di tale malattia potevo elencare tutti i segni, i fenomeni.
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