Scritta da: Federica F.
"È vero, niente televisione durante l'anno scolastico, è un principio sul quale non abbiamo mai voluto transigere!"
Niente televisione, ma pianoforte dalle cinque alle sei, chitarra dalla sei alle sette, danza il mercoledì, judo, tennis, scherma il sabato, sci di fondo ai primi fiocchi di neve, corso di vela ai primi raggi di sole, ceramica i giorni di pioggia, viaggio in Inghilterra, ginnastica ritmica...
Nessunissima possibilità lasciata al più piccolo quarto d'ora di faccia a faccia con se stesso.
Guerra al sogno!
Dagli alla noia!
La bella noia...
La lunga noia...
Che rende possibile la creazione...
"Facciamo in modo che non debba mai annoiarsi."
dal libro "Come un romanzo" di Daniel Pennac
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    Scritta da: Federica F.
    Il verbo leggere non sopporta l'imperativo, avversione che condivide con alcuni altri verbi: il verbo "amare", il verbo "sognare". Naturalmente si può sempre provare. Dai, forza: "amami!" "Sogna!" "Leggi!" "Leggi! Ma insomma, leggi, diamine, ti ordino di leggere!" "Sali in camera tua e leggi!" Risultato? Niente. Si è addormentato sul libro.
    dal libro "Come un romanzo" di Daniel Pennac
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      Scritta da: mor-joy
      Quel che abbiamo letto di più bello
      lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara.
      Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.
      Forse proprio perché la peculiarità del sentimento,
      come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire.
      Amare vuol dire, in ultima analisi,
      far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo.
      E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà.
      Noi siamo abitati da libri e da amici.
      dal libro "Come un romanzo" di Daniel Pennac
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