Frasi celebri di Violetta Serreli

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Siamo talmente immersi nei reality show che, perfino quando vediamo le persone per strada, non sappiamo se stiano recitando.

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Aggrapparsi al superfluo, per illudersi di avere un briciolo di ragione.

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La primavera porta ariette frizzanti e piccole simpatie, di cui non sempre si capisce la natura. A volte è solo solitudine, si deve stare molto attenti. Non ci si deve tuffare in mare se si ha sete> io so restare a galla, ma odio la salsedine che ti rimane appiccicata. Quel salaticcio innaturale di cui non vedi l'ora di liberarti sotto una doccia quasi catartica. Non è un caso che non ami andare al mare. Amo respirare a pieni polmoni l'aria fresca della montagna, amo l'aria gelida della pioggia improvvisa sul volto, la luce abbagliante della neve. Amo tutto ciò che dal freddo trae il suo motore. E non sopporto il sole che spazza via l'unico mio ossigeno.

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Niente è più delicato che scherzare con persone che non si conoscono.

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Il dialogo che intendo io non si può fare con le persone. Le persone sono importanti, ma non si è mai totalmente sinceri con le persone. Dovrebbero averti visto nascere, crescere, mangiare, piangere, ridere, giocare... Si tratta di intimità. E con la persone non la puoi mai avere davvero. Qualcuno la chiama Universo. Io la chiamo Dio.

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Il male, a piccole dosi, lo ingeriamo e lo somministriamo tutti. Ma di affascinante non ha granché. Il male è una gran vigliaccata. La prepotenza non ha spirito. La prepotenza è un cancro. Il male non si può definire... Il male è il male. Come non si può definire il bene, né l'amore. Sono concetti assoluti, hanno solo sfumature. Il male è un grosso contenitore.

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Cosa significa essere pronti? Significa sentire che puoi cambiare pagina della tua vita. Io al momento l'ho strappata, l'ultima pagina. E l'ho nascosta così non so come andrà a finire, e non ho voglia di saperlo. Brucio tutte le pagine. Brucio anche quelle bianche che mi si presentano, perché non ho voglia di leggerle, né di scriverle.

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Evangelizzare. Dal greco eu + anghelos. Portare la buona novella. Diffondere qualsiasi buona parola. Il buono è calamitante, il buono può essere accattivante e affascinante. I buoni d'animo scelgono la buona parola, sono fiduciosi nell'animo altrui. I buoni d'animo si fregano facilmente, basta far passare la cattiva novella ad un buon truccatore. Cacoangelizzazione. Dal greco kakos, brutto. In poche parole: merda. Occhio ragazzi.

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Ho voglia di vedere tutto con gli occhi di un bambino. Con quella ingenuità, quella purezza di chi si affaccia al mondo e scopre le sue meraviglie. E invece vedo solo il marcio, e anche lo sguardo di un bambino non mi intenerisce più. Non mi smuove animo di pace, ma anzi acuisce un dolore che non so spiegare fino in fondo. I bambini sono il nostro futuro. E io non vedo futuro. Siamo soli, e siamo gli ultimi. Finalmente.

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La moda attecchisce laddove è manifesta la mortificazione dell'escluso.