Le migliori frasi di Joanne Kathleen Rowling

Scrittrice, nato sabato 31 luglio 1965 a Yate, Gloucestershire (Regno Unito)
Questo autore lo trovi anche in Racconti e in Frasi per ogni occasione.

Scritta da: sissina
Harry scosse la testa.
"È stato stupido, pensare che fosse lui" mormorò. "Voglio dire, lo sapevo che è morto".
"Credi che le persone scomparse che abbiamo amato ci lascino del tutto? Non credi che le ricordiamo più chiaramente che mai nei momenti di grande difficoltà? Tuo padre è vivo in te, Harry, e si mostra soprattutto quando hai bisogno di lui. Altrimenti come avresti fatto a evocare proprio quel Patronus? Ramoso è tornato a correre la notte scorsa."
A Harry ci volle qualche istante per capire quelle parole.
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    Scritta da: Marianna Mansueto
    L'infanzia di Neville era stata rovinata da Voldemort quanto la sua, ma Neville non aveva idea di quanto fosse arrivato vicino ad avere il destino di Harry. La profezia avrebbe potuto riferirsi all'uno o all'altro, eppure, per le sue personali, imperscrutabili ragioni, Voldemort aveva scelto di credere che alludesse a Harry.
    Se avesse fatto l'altra scelta, ora sarebbe stato Neville ad avere la cicatrice a forma di saetta e a sopportare il peso della profezia... o no? La madre di Neville sarebbe morta per salvarlo, come Lily per Harry? Certo che si... ma se non fosse riuscita a frapporsi tra suo figlio e Voldemort? Allora non ci sarebbe stato nessun "prescelto"? Un posto vuoto dove ora sedeva Neville e un Harry senza cicatrice che sarebbe stato abbracciato e baciato dalla propria madre, e non da quella di Ron?
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      Scritta da: Grinch
      Ginny guardo Harry negli occhi e trasse un respiro e disse: "Buon Compleanno".
      "Si... Grazie".
      Continuava a guardarlo dritto negli occhi, lui invece non ci riusciva; era come fissare una luce abbagliante.
      Bella vista" mormorò debolmente, indicando la finestra. Lei lo ignorò. Non poteva biasimarla.
      "Non sapevo cosa regalarti".
      "Non dovevi regalarmi niente".
      Lei ignorò anche questo.
      "Non sapevo cosa ti sarebbe servito. Niente di troppo grande, perché non puoi portarlo con te".
      Harry azzardò un'occhiata. Non piangeva; era una delle cose meravigliose di Ginny: piangeva molto di rado. Avere sei fratelli doveva averla temprata.
      Lei fece un passo verso di lui.
      "Quindi ho scelto qualcosa che ti faccia pensare a me, sai, nel caso incontrassi quelche Veela mentre sei in giro a fare quello che fai".
      "Le possibilità di uscire con delle ragazze saranno abbastanza scarse, a essere sincero".
      "È proprio quello che speravo" sussurrò lei, e lo baciò come no l'aveva mai baciato prima. Harry rispose il bacio, e fu beato oblio, meglio del Whisky Incendiario; era la sola cosa auntentica del mondo: Ginny, sentirla lì, tenerle una mano sulla schiena e l'altra affondata nei lunghi capelli profumati...
      Joanne Kathleen Rowling
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        Scritta da: Sarah Tarricone
        I morti erano disposti in fila al centro dela Sala. Harry non vedeva il corpo di Fred, perché era circondato dalla sua famiglia. George era inginocchiato vicino alla testa; la signora Weasley era accasciata sul petto del figlio, scossa dai singhiozzi. Il signor Weasley le accarezzava i capelli e aveva le guance inondate di lacrime.
        Senza dire una parola, Hermione andò da Ginny, che aveva il volto gonfio e arrossato, per abbracciarla; Ron raggiunse Bill, Fleur e Percy, che gli gettò un braccio intorno alle spalle. Ginny e Hermione si avvicinarono al resto della famiglia e Harry vide i corpi distesi accanto a quello di Fred: Remus e Tonks, pallidi e immobili, sembravano tranquilli, addormentati sotto il buio soffitto incantato.
        La Sala Grande parve volar via, rimpicciolire, restringersi. Harry indietreggiò oltre la soglia. Non riusciva a respirare. Non ce la faceva a guardare gli altri cadaveri, a scoprire chi altri era morto per lui.
        Joanne Kathleen Rowling
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