Le migliori frasi di Alessandro Baricco

Scrittore, nato sabato 25 gennaio 1958 a Torino (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Poesie, in Racconti e in Film come regista.

Scritta da: Silvana Stremiz
Sai cos'è bello, qui? Guarda: noi camminiamo, lasciamo tutte quelle orme sulla sabbia, e loro restano lì, precise, ordinate. Ma domani, ti alzerai, guarderai
questa grande spiaggia e non ci sarà più nulla, un'orma, un segno qualsiasi, niente. Il mare
cancella, di notte. La marea nasconde. È come se non fosse mai passato nessuno.
È come se noi non fossimo mai esistiti. Se c'è un luogo, al mondo, in cui puoi non pensare a nulla, quel luogo è qui. Non è più terra, non è ancora mare. Non è vita falsa, non è vita vera. È tempo. Tempo che passa. E basta...
Alessandro Baricco
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    Scritta da: Sharon Costanza
    A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'é una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'é che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora, un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto tra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allora buonanotte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quar
    to, fran. Non si capisce
    È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio. Quando, in mezzo all'Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave".
    Ci rimasi secco.
    Alessandro Baricco
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      Perché c'era qualcosa, tra quei due, qualcosa che in verità doveva essere un segreto, o qualcosa di simile.
      Così era difficile capire ciò che si dicevano e come vivevano, e com'erano.
      Ci si sarebbe potuti sfarinare il cervello a cercar di dare un senso a certi loro gesti. E ci si poteva chiedere perché per anni e anni. L'unica cosa che spesso risultava evidente, anzi quasi sempre, e forse sempre, l'unica cosa era che in quel che facevano e in quello che erano c'era qualcosa - per così dire - di bello.
      Alessandro Baricco
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        Scritta da: if so girl 84
        Padre, vi ringrazio. Grazie per avermi accompagnato al treno, il mio primo giorno di guerra. Grazie del rasoio che mi avete regalato. Grazie per le giornate a caccia, tutte. Grazie perché casa nostra era calda, e i piatti senza incrinature. Grazie per quella domenica sotto il faggio di Vergezzi. Grazie per non aver mai alzato la voce. Grazie per avermi scritto ogni domenica da quando sono qui. Grazie per aver lasciato sempre aperta la porta quando andavo a dormire. Grazie per avermi insegnato ad amare i numeri. Grazie per non avere mai pianto. Grazie per i soldi infilati tra le pagine del sussidiario. Grazie per quella sera a teatro, voi ed io, come principi. Grazie dell'odore di castagne, quando tornavo dal collegio. Grazie per le messe in fondo alla chiesa, sempre in piedi, mai in ginocchio. Grazie di aver indossato l'abito bianco, per anni, il primo giorno d'estate. Grazie per la fierezza e la malinconia. Grazie per questo nome che porto. Grazie per questa vita che stringo. Grazie per questi occhi che vedono, queste mani che toccano, questa mente che comprende. Grazie per i giorni e gli anni. Grazie perché eravamo noi. Mille volte grazie. Per sempre.
        Alessandro Baricco
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