Le migliori frasi di Alessandro Baricco

Scrittore, nato sabato 25 gennaio 1958 a Torino (Italia)
Questo autore lo trovi anche in Poesie, in Racconti e in Film come regista.

Scritta da: Elisa Iacobellis
Non ti ho amato per noia, o per solitudine, o per capriccio. Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio. Ma non ho cercato di fermarmi, né di fermarti. Sapevo che lo avrebbe fatto lei. E lo ha fatto. È scoppiata tutto d'un colpo.
Alessandro Baricco
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    Ma quando ti viene quella voglia pazzesca di piangere, che proprio ti strizza tutto, che non la riesci a fermare, allora non c'è verso di spiccicare una sola parola, non esce più niente, ti torna tutto indietro, tutto dentro, ingoiato da quei dannati singhiozzi, naufragato nel silenzio di quelle stupide lacrime. Maledizione. Con tutto quello che uno vorrebbe dire... e invece niente, non esce fuori niente. Si può essere fatti peggio di così?
    Alessandro Baricco
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      Io sono nato su questa nave. E qui il mondo passava, ma a duemila persone per volta. E di desideri ce n'erano anche qui, ma non più di quelli che ci potevano stare tra una prua e una poppa. Suonavi la tua felicità, su una tastiera che non era infinita.
      Io ho imparato così. La terra, quella è una nave troppo grande per me. È un viaggio troppo lungo. È una donna troppo bella. È un profumo troppo forte. È una musica che non so suonare. Perdonatemi. Ma io non scenderò.
      Alessandro Baricco
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        Scritta da: if so girl 84
        Jasper Gwyn mi ha insegnato che non siamo personaggi, siamo storie. Ci fermiamo all'idea di essere un personaggio impegnato in chissà quale avventura, anche semplicissima, ma quel che dovremmo capire è che noi siamo tutta la storia, non solo quel personaggio. Siamo il bosco dove cammina, il cattivo che lo frega, il casino che c'è attorno, tutta la gente che passa, il colore delle cose, i rumori.
        Alessandro Baricco
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          Scritta da: Roby
          Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.
          E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume
          - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
          Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.
          E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.
          Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.
          Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno.
          Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio, in questa terra che non vuole parlare.
          Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare.
          Alessandro Baricco
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            Non è quello che vidi che mi fermò
            è quel che non vidi
            Puoi capirlo, fratello?, è quel che non vidi... lo cercai ma non c'era, in tutta quella sterminata città c'era tutto tranne
            c'era tutto
            Ma non c'era una fine. Quel che non vidi è dove finiva tutto quello. La fine del mondo
            Ora tu pensa: un pianoforte. I tasti iniziano. I tasti finiscono. Tu sai che sono 88, su questo nessuno può fregarti. Non sono infiniti, loro. Tu, sei infinito, e dentro quei tasti, infinita è la musica che puoi fare. Loro sono 88. Tu sei infinito. Questo a me piace. Questo lo si può vivere. Ma se tu
            Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me
            Ma se io salgo su quella scaletta, e davanti a me si srotola una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi
            Milioni e miliardi di tasti, che non finiscono mai e questa è la vera verità, che non fiìniscono mai e quella tastiera è infinita
            Se quella tastiera è infinita, allora
            Su quella tastiera non c'è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio.
            Alessandro Baricco
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              Scritta da: Marilù Rossi
              Ed è qualcosa da cui non puoi scappare, il mare. Ma soprattutto il mare chiama... non smette mai, ti entra dentro, ce l'hai addosso, è te che vuole. Puoi anche far finta di niente, ma non serve. Continuerà a chiamarti, senza spiegare nulla, senza dirti dove, ci sarà sempre un mare, che ti chiamerà.
              Alessandro Baricco
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                "Ha 38 anni Bartleboom, lui pensa che da qualche parte, nel mondo, incontrerà un giorno una donna che, da sempre, è la sua donna. Ogni tanto si rammarica che il destino si ostini a farlo attendere con tanta indelicata tenacia, ma col tempo ha imparato a considerare le cosa con grande serenità. Quasi ogni giorno ormai da anni, prende la penna in mano e le scrive. Non ha nomi e non ha indirizzi da mettere sulle buste: ma ha una vita da raccontare. E a chi se non a lei?
                Lui pensa che quando si incontreranno sarà bello posarle in grembo una scatola di mogano piena di lettere e dirle: "ti aspettavo!"
                Lei aprirà la scatola e lentamente quando vorrà leggerà le lettere una ad una e risalendo un chilometrico filo di inchiostro blu, si prenderà gli anni, i giorni gli istanti, che quell'uomo prima ancora di conoscerla le aveva regalato.
                O forse, più semplicemente, capovolgerà la scatola e attonita davanti quella buffa nevicata di lettere sorriderà dicendo a quell'uomo: "tu sei matto!"... e per sempre lo amerà!"
                Alessandro Baricco
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