Trama del film Vox Lux

In un prologo, due atti e finale, l'ascesa di Celeste (Raffey Cassidy da adolescente, Natalie Portman da adulta) da studentessa ad acclamata pop star mondiale. Nel 1999 Celeste sopravvive, se pur con una seria lesione alla spina dorsale, alla sparatoria avvenuta nella sua scuola di New Brighton, Staten Island (New York). Insieme alla sorella Ellie (Stacy Martin), molto complice, che la assiste nella convalescenza e ne seguirà la carriera restando dolorosamente nella sua ombra, scrive un brano per condividere lo choc con la comunità e lenirlo. Grazie al fulmineo incontro con un manager (un Jude Law relegato in un ruolo a tratti monocorde) che la ascolta, la canzone si trasforma in una hit e "inno nazionale" di cordoglio per le vittime.

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Nel periodo fra le stragi scolastiche statunitensi e l'11 settembre, "un ritratto del XXI secolo" simboleggiato dalla vita d'una popstar faustiana ("One for the money. Two for the show. Three to make ready. And four to go"), reincarnazione della Nina de "Il cigno nero". L'ambizione di Corbet è smisurata, il risultato detestabile: istrionismo e supponenza per costruire un apologo sulle colpe della spensieratezza, un'allegoria fin troppo ovvia e scoperta sulla colpevolezza intrinseca di ciò che distoglie lo sguardo («non voglio che la gente pensi» – declama Celeste – «voglio solo che si senta bene»), denuncia d'un mondo di cui replica in gran parte la superficialità.

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