Trama del film Si vive una volta sola

Il Professor Umberto Gastaldi (Carlo Verdone) guida una formidabile équipe medica composta dalla strumentista Lucia Santilli (Anna Foglietta), dall'anestesista Amedeo Lasalandra (Rocco Papaleo) e dal suo assistente Corrado Pezzella (Max Tortora): un team di eccellenti professionisti della medicina ma anche e soprattutto un gruppo di insospettabili e implacabili maestri della beffa, sorprendenti nel gioco di squadra e insuperabili nel partorire scherzi spietati, specialmente se la vittima di turno è il loro amico Amedeo. Ma la vita è piena di sorprese e durante uno sconclusionato viaggio on the road verso i mari del Sud d'Italia - fra incontri surreali, stupefacenti rivelazioni ed esilaranti avventure - i quattro amici inciamperanno in un' esperienza che non dimenticheranno mai, un colpo di scena che potrebbe cambiare per sempre le loro vite. Perché tutto può succedere se sotto un camice bianco, dietro uno stetoscopio, batte un cuore da adolescente.

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Condivido la rece d'Alò quando c'invita a comparare quest'ultima fatica di Verdone all'Altman di "M*A*S*H" piuttosto ch'alla commedia italiana. "Si vive una volta sola" rimarca la differenza fra soggetto e sceneggiatura: se la prima è telefonata, citofonata, whatsappata, d'una prevedibilità sconcertante, non c'è sceneggiatura che tenga, compensi e controbilanci. Sarebbe fiacca pure la sceneggiatura? Verdone ha sempre fatto antropologia e la volgarità del film è la volgarità della cultur'odierna, forse non più solo nostrana od occidentale ma globalizzata. Fa molto meno ridere rispetto ai suoi standard? Ma è da tempo ch'il regista ha virato verso la malinconia abbandonando ilarità e gag spassose. Di nuovo: invecchiato lui o la società che vuole rispecchiare? Tir'un'aria spengleriana, dovrebbe ricorrere il centenario della sua opera principale, verrà obliat'anch'essa: perché svegliare il can di massa che dorme ronfando?

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