Trama del film Avengers: Endgame

L'ultimo film della Fase Tre dell'Universo Cinematografico Marvel, che concluderà la lotta dei Vendicatori contro Thanos, probabilmente con l'aiuto degli Inumani e dei Guardiani della Galassia.

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L'impatto emotivo provien'ancora dai trucchetti di Zemeckis sulla scemenza della seconda chance tramite viaggio temporale. Speravo che, dop'il fallimento persino di Brian Greene con "Déjà Vu" (Tony Scott, 2006), qualcuno avrebb'avuto il buon senso nonché l'umiltà per il recupero degl'insegnamenti forniti dalla filosofia e teologia del tempo: l'unico modo logico per cambiare davvero lo status quo è semmai la reversione del flusso cronologico. Ma geni come Klimov ("Va' e vedi", 1985) sono più unici che rari.
Il film sta per diventar'il maggior incasso nella storia del cinema, e lo sta per diventare poiché è un eccezionale segno e sintomo, semiotico e semeiotico, di quest'epoc'allo sbando. La coazione a ripetere, la recidività nell'errore logico mostruoso lasciano basiti: si torn'ad affrontar'il concetto d'onnipotenza e di nuovo nella forma più perversa immaginabile. Se in "Infinity War" essa veniv'usata per dimezzare gl'esseri viventi nel cosmo invece che per raddoppiare le risorse a disposizione, stavolta è concess'il bis con Stark che muore uccidendo Thanos. Siamo addirittura oltr'il c.d. "raddoppio del negativo", alla sua triplicazione. L'ipotesi che Stark poss'usare l'onnipotenza per salvare se stesso e redimere Thanos e la sua armata, ossia l'ipotesi dell'apocatastasi com'evento soteriologico universale, non è mai presa in considerazione e la si lasci'ammuffire nei libri seri di spiritualità. Bene, bravi, Tafazzi forever.

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