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postato da , il
Difficoltà di memoria: da quanto in Italia non s'osava più fare del cinema metafisico, da "Miracolo a Milano" (1951)? Francesco Amato torn'a osare anche se poi non risolv'affatto la contraddizione: piegarsi al realismo del raccontare la vicenda melodrammatica d'Elisa Girotto, più conson'alla "brùtta televisione" (Allen) o all'insulsaggini d'Instagram e aggravata dalle scelte musicali ("Don't Look Back In Anger" penso sia il brano più sopravvalutato degl'Oasis), oppure utilizzare le potenzialità del mezzo filmico per "riscrivere la storia" (https://www.youtube.com/watch?v=GVsiEVz4USk)? Ammetto d'essere rimasto più colpito dal coraggio baldanzoso che dalla zavorra (fors'in questo caso inevitabile).

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