Commenti a "Come il matematico e l'astronomo possono..." di Hermann Hesse


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postato da , il
L'hai detto: chiedersi (per tempo) perché serve proprio a non strapparsi i capelli (reali o virtuali che siano) al momento opportuno. Ma, anche prima, serve a vivere dando un senso alla propria esistenza, o almeno tentando di darlo...
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postato da , il
Anche da qui potremmo trarre un'ipotesi. E' evidente che non tutto è calcolabile o prevedibile, sia le cose conosciute che quelle che ancora non conosciamo.
Fermo questo punto credo potrebbe esistere una ragione nel 'non sapere'.
Esempio nessuno di noi può conoscere il giorno della nostra dipartita, c'è una ragione ben precisa a questo ed è preservare la qualità del tempo della nostra  esistenza. Forse è così per molte altre cose. Ma perchè cercare sempre un perchè? In fondo, quando non resteranno più misteri all'uomo non resterà che strapparsi i capelli (almeno per i fornutani che li avranno ancora).
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postato da bluedeep, il
Una volta il tempo ci azzeccava sempre , ora invece NON CI SONO PIù LE MEZZE STAGIONI...
Una domenica di luglio ad un matrimonio di un parente - ricordo ancora il profumo dei gamberi all' arancia , la fragranza dei crostini alla polpa di ricci e sopratutto ricordo le porzioni taglia xxxxl -   dopo una consultazione alle previsioni meteorologiche di routine ,  tutti ci presentammo con vestiti estivi e puntualmente l' imprevisto  temporale estivo ci sorprese e rese speciale quell' evento specie per le grasse  porzioni  che cominciarono a galleggiare sui piatti .
NON CI SONO PIU'  LE MEZZE PORZIONI  :-)
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postato da , il
Troppo complicate queste cose...
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postato da , il
Tutto è in relazione con tutto.
Per riuscire a capirlo, occorre però essere in grado di scoprire queste impensabili relazioni: avere l'attitudine e l'abitudine a farlo.
Taluni ritengono che, per farlo, occorrano profonde conoscenze interdisciplinari. Questo può essere anche ammesso come vero.
Ma non basta. Occorre anche un certo modo di procedere della mente, una serie di collegamenti in grado di porre tutte le cose anche insignificanti, conoscenze,  pensieri,  sentimenti, fatti, speranze, insomma tutto, in relazione con tutto.
Perché ogni minima cosa altro non è che espressione ed incarnazione di tutto, e le diversità sono solo maschere dell'apparenza.
Quanto sopra non è irrazionale.
Semplicemente, pone la ragione nel giusto ruolo ausiliario che le compete.

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